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Policlinico di Palermo, donna in gravidanza e neonato salvati dalla leucemia

Da sx Venezia, Siragusa, MM e il team di medici del Policlinico che ha seguito la paziente

Una donna alla 25esima settimana di gravidanza, malata di leucemia, e il suo bambino sono stati salvati con una cura innovativa dai medici del Policlinico di Palermo. Stamani, nei locali della Direzione del Policlinico Universitario Giaccone, è stato presentato il caso alla stampa di Marzia Mocera, 32 anni, e di suo figlio Giorgio.

E' la prima volta che questo tipo di cura viene tentata in Italia su una donna in precoce stato di gravidanza.

“Siamo profondamente soddisfatti per questo importantissimo risultato ottenuto con un eccellente lavoro di ricerca e di assistenza -  ha dichiarato Fabrizio Micari, Rettore dell’Università di Palermo – Il Policlinico Universitario si conferma sempre più come polo di eccellenza sanitaria e come punto di riferimento, non solo per la Sicilia, ma come è dimostrato dalla particolarità di diversi casi che negli ultimi tempi sono stati curati in maniera eccezionale ed innovativa, anche a livello nazionale”.

Alle parole del Rettore si sono aggiunte quelle del Commissario del Policlinico, Fabrizio De Nicola: “Oggi condividiamo con la cittadinanza un evento eccezionale, motivo di grande soddisfazione e di orgoglio di appartenenza per tutta la nostra comunità- ha commentato – Uno straordinario lavoro di squadra che ha coinvolto un nucleo interdisciplinare di professionisti di grande qualità cui va il mio personale ringraziamento. Ai genitori e al nuovo arrivato facciamo i migliori auguri da parte dell’intera Azienda”.

“L’eccezionale risultato ottenuto  - ha sottolineato Sergio Siragusa, docente di Ematologia e Direttore dell’UO di Ematologia del Policlinico di Palermo – è il risultato di una interazione ‘vera’ tra più settori specialistici, e mostra che nei nostri ospedali possiamo gestire pazienti complessi. E dimostra, soprattutto, che c’è una ematologia che funziona; una ematologia che non è solo quella del Policlinico di Palermo ma quella italiana”.

“La paziente è venuta alla nostra osservazione alla 23° settimana per la presenza di petecchie emorragiche cutanee agli arti inferiori, presto propagate in tutto il corpo – ha spiegato Renato Venezia, docente di Ginecologia - I valori ematochimici al ricovero evidenziavano una piastrinopenia e riduzione del fibrinogeno. Una consulenza con i colleghi dell'ematologia ha poi permesso la diagnosi di leucemia. La paziente ha portato avanti la gravidanza con coraggio e determinazione. È stata sottoposta a stretto monitoraggio ostetrico con controlli ecografici ogni 15 giorni. La crescita fetale è andata avanti regolarmente e non sono state mai riscontrate alterazioni della conformazione morfologica del bambino e degli annessi. La gravidanza è andata avanti senza complicanze ostetriche fino alla 35,4 settimana , epoca in cui si è deciso di procedere al taglio cesareo ( la paziente era precesarizzata ) essendo già stata raggiunta un maturità fetale soddisfacente ed essendoci una buona stima del peso fetale. Il 23 aprile è venuto alla luce A., un bel bambino di kg 2,310 in perfette condizioni di salute e che non ha necessitato di cure intensive neonatali”.

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