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Ancora violenza all'ospedale Cervello di Palermo, infermiere del triage aggredito da pazienti

Non si ferma l’escalation di aggressioni a personale medico e paramedico negli ospedali di Palermo. Ieri notte un infermiere del triage dell’ospedale Cervello è stato aggredito e picchiato da alcuni utenti. Sul posto è intervenuta la polizia per riportare al calma. Si tratta della terza aggressione all’ospedale Cervello in meno di un mese.

Lo scorso 24 aprile una dottoressa di turno al pronto soccorso del nosocomio palermitano era stata aggredita dalla figlia di una paziente cardiopatica. Il medico aveva consigliato alla donna il trasferimento della signora in un'altra struttura ospedaliera. A questo punto la figlia aveva iniziato ad urlare e a spingere con violenza la dottoressa.

Erano  intervenuti i poliziotti chiamati dagli operatori sanitari del pronto soccorso. Agli agenti il medico aveva raccontato di essere stata spintonata più volte; per questo motivo, pur non essendo stato necessario fare ricorso alle cure mediche, aveva deciso di denunciare la donna che l'aveva aggredita.

Mentre il 20 aprile si era tenuta la riunione indetta dal prefetto di Palermo Antonella de Miro per esaminare la sicurezza degli operatori sanitari nei presidi ospedalieri e non solo.

Erano presenti l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e l’assessore alla salute comunale Giovanna Marano, questore Renato Cortese ed i direttori generali delle aziende ospedaliere e dell’Asp locale nonché i rappresentanti degli ordini dei Medici e delle professioni infiermeristiche e ostetriche, quindi Marina Rizzo presidente Aidm (Associazione donne medico) di Palermo e la Rosalba Muratori presidente regionale Smi.

Dall’incontro era emersa l’esigenza di pervenire ad una differenziata procedura di accettazione/trattamento dei casi di codice rosso e di codice bianco e verde, prevedendo modelli operativi che vedano coinvolte anche figure professionali, quali gli psicologi, per una qualificata e calibrata comunicazione all’utenza.

L'assessore regionale alla Salute Razza aveva quindi fatto riferimento al potenziamento dei servizi di vigilanza, alla prossima emanazione delle linee guida per la gestione operativa del sovraffollamento dei pronto soccorso, alla predisposizione di un apposito piano recante misure preordinate a garantire il costante monitoraggio dei pronto soccorso, alla valutazione dei tempi di attesa quale specifico indice rilevante, tra quelli presi in considerazione per stabilire il livello di performance dei manager.

Razza aveva anche comunicato lo stanziamento di risorse finanziarie destinate ad interventi strutturali ed assicurato che nei prossimi mesi sarà possibile garantire l’accoglienza anche con impiego di figure professionali appositamente dedicate.

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