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Il 1° maggio e la strage di Portella della Ginestra tra ricordo e i diritti dei nuovi lavoratori

Settantuno anni dopo, a Portella della Ginestra si ricorda l'eccidio di lavoratori da parte della banda criminale di Salvatore Giuliano, in quella che è stata la prima strage dell'Italia repubblicana. Undici persone morirono sul posto, tre persero la vita successivamente per le ferite riportate.

In quel 1º maggio del 1947, nel secondo dopoguerra, si tornava a festeggiare la festa dei lavoratori, spostata al 21 aprile, ossia al Natale di Roma, durante il regime fascista. Circa duemila lavoratori della zona di Piana degli Albanesi, San Giuseppe Jato e San Cipirello, in prevalenza contadini, si riunirono in località Portella della Ginestra, nella vallata circoscritta dai monti Kumeta e Maja e Pelavet, per manifestare contro il latifondismo, a favore dell'occupazione delle terre incolte e per festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo nelle recenti elezioni per l'Assemblea Regionale Siciliana.

Improvvisamente dal monte Pelavet partirono sulla folla in festa numerose raffiche di mitra, che si protrassero per circa un quarto d'ora e lasciarono sul terreno undici morti (otto adulti e tre bambini).

Il lavoro, i diritti, i giovani, la sicurezza sul lavoro, la legalità, visto il luogo e la ricorrenza, non possono che essere i temi al centro delle iniziative sindacali  festa del lavoro. Domani il concentramento sarà alle 9.30 alla casa del popolo di Piana degli Albanesi.

Alle 10,30 la ricomposizione del corteo a 300 metri dal memoriale di Portella della Ginestra. Alle 11 il comizio presso il memoriale di Portella della Ginestra. Prima dell’inizio del comizio, un superstite della strage darà lettura dei nomi delle vittime. Seguirà un minuto di silenzio

Poi il Corteo e i comizi di Enzo Campo (Camera del lavoro di Palermo), Michele Pagliaro (Cgil Sicilia) e Claudio Treves (Nidil nazionale). Manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil a Raffadali sul tema “Sicurezza: il cuore del lavoro” con concentramento alle 16 davanti il Palazzo Municipale, corteo e comizio conclusivo alle 18 in Piazza Progresso. Presente anche la Nidil Cgil, il comparto che raggruppa i lavoratori atipici: co.co.co, interinali, partite Iva, lavoratori delle piattaforme di delivery, dei call center, i rider e fattorini.

Parleranno Alfio Mannino, segretario generale della Flai Cgil Sicilia, Veronica Iacono, segretaria della Cisl a Raffadali, Gero Acquisto, segretario della Uil di Agrigento.  “In un mondo del lavoro che cambia- dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro- occorre tenere ferma la barra sui diritti, su quelli vecchi da salvaguardare e su quelli nuovi da garantire. Occorre fare passi avanti- sottolinea- e contrastare una deriva negativa che ha visto il nostro Paese arretrare su questo fronte. Occorre garantire in primo luogo il lavoro- continua- e il futuro alle giovani generazioni, occorre continuare la battaglia contro la mafia e per la legalità. Essere a Portella della Ginestra il primo maggio- conclude è volere sottolineare che noi andiamo avanti”.

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