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La "memoria" è il tema di ConFormazioni, festival di danza e linguaggi contemporanei

conformazioni

PALERMO. Giunto alla sua seconda edizione, ConFormazioni è il Festival di danza e linguaggi contemporanei nel segno della divulgazione culturale e della formazione professionale. Realizzato su iniziativa di Muxarte, con la direzione artistica di Giuseppe Muscarello ed il sostegno dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, della Fondazione Sant’Elia, di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018 e con la collaborazione del Teatro Biondo di Palermo.

ConFormazioni dal 26 al 29 aprile ospita compagnie e giovani artisti tra i più significativi del panorama della danza nazionale ed internazionale: uno sguardo sul mondo della creazione contemporanea e dodici spettacoli che daranno vita ad una poetica multiforme. Quest’anno il tema sarà “La memoria”nell’accezione più ampia del termine.

Protagonista di oggi è Roberto Zappalà, coreografo che da oltre 25 anni racconta un sud vivo e vibrante insieme alla sua compagnia; è responsabile del recupero nonché direttore artistico di Scenario Pubblico di Catania, aperto nel 2002, residenza della "Compagnia Zappalà Danza" e raro esempio in Italia di centro coreografico europeo. Il suo stile coreografico, dopo anni di ricerca del movimento insieme ai suoi danzatori, è divenuto un linguaggio con una sua ben definita e singolare identità che si chiama MoDem.

Modem language è anche il tema del workshop condotto da Fernando Roldàn Ferrer (Compagnia Zappalà Danza all’Ex Noviziato dei Crociferi 13 alle 16. Il workshop ha come spunto di lavoro “Omnia Corpora”, testo redatto dallo stesso coreografo, in cui esplicita considerazioni e riflessioni in relazione al suo approccio alla coreografia e raccoglie note e analisi, riguardanti il processo costruttivo del suo lavoro creativo.

La sezione più fisica del laboratorio consiste nel potenziare il fisico e la mente attraverso un lavoro muscolare intenso e potente. Il linguaggio del coreografo è basato su dei semplici criteri, legati a flussi, ad armonie, che il corpo quotidianamente esercita attraverso una metodologia che tende anche a favorire la contaminazione fra gli esponenti del gruppo di lavoro.

Le giunture, le varie sezioni del corpo sono selezionate e elaborate con un lavoro che ha il compito di manifestare tutte le infinite possibilità di escursione che gli arti possiedono al loro interno e verso l’esterno e che possono essere esplorate, inventate e moltiplicate di giorno in giorno.

Nel pomeriggio alle 17 sempre all’Ex Noviziato di Crociferi è in programma Omnia Corpora, incontro con Roberto con la partecipazione di Roberto Giambrone. In Omnia Corpora la riflessione coreografica e concettuale di Zappalà si spinge verso l'indagine del corpo. Terreno privilegiato è il ruolo centrale del corpo coniugato nelle categorie dell’istinto, della devozione e dell’etica.

I tre testi che compongono il volume, corpo devoto, corpo etico e corpo istintivo, raccolgono note e analisi riguardanti il processo costruttivo del lavoro creativo del coreografo e nascono dall’esigenza di dare unità concettuale alla propria pratica artistica; sono anche conseguenza delle riflessioni fatte da Zappalà con i danzatori della compagnia durante la creazione dei suoi spettacoli, tra i quali “A. semu tutti devoti tutti?” e “La Nona” (entrambi premi Danza&Danza quali migliori spettacoli italiani dell’anno), che hanno fatto storia nella danza italiana degli ultimi anni.

Tre gli spettacoli in programma questa sera al Piccolo Teatro Patafisico.

Si comincia alle 21.00 con Posto Vuoto progetto di Giorgia Di Giovanni e Pierfrancesco Mucari con Giorgia Di Giovanni – danza | Pierfrancesco Mucari- saxofoni, marranzani, sound processing. Produzione Muxarte.

Posto Vuoto è un progetto basato sull’improvvisazione istantanea, attraverso cui prende forma un canovaccio su cui poter creare costantemente. Il lavoro si basa su un ritrovarsi nella ricerca. Immagini corporee, immagini sonore a riempire un posto vuoto. Tra il corpo e il suono, le direzioni tracciano forme e motivi emozionali indefinibili, in un canovaccio che cambia Essere, in un corpo che muta in un posto vuoto. “Vi è qualcosa che non è ancora l’Essere, né questo corpo: in mezzo è un posto vuoto” (Aurobindo)

Alle 21.30 Revolution La rivoluzione del corpo di e con Francesca Lettieri CompagniaAdARTE.

Il progetto è una nuova tappa di un percorso che la coreografa Francesca Lettieri porta avanti ormai da qualche tempo intorno al tema dell’improvvisazione voce-corpo-musica, un viaggio attraverso la capacità del suono di “sconvolgere” il gesto danzato spingendo il corpo attraverso un territorio sconosciuto e non rassicurante. In questo spazio di “rischio” il gesto danzato riscopre la profonda ambivalenza del corpo e del suo essere: peso e leggerezza, desiderio e bellezza assoluta, fragilità e potenza, impulso primitivo e delicato stato dell’essere secondo una scrittura che si nutre di una spontanea danza incontrollata  alla ricerca di un’essenza carnale dell’umanità.

“Il corpo è il mio costante legame con la realtà, la mia certezza, il corpo ha il potere di scavare in un mondo sotterraneo e invisibile denso di emozioni e percezioni difficili da esprimere con le parole ma che tutti noi viviamo quotidianamente. Mi piace cha la mia danza si muova in questo spazio dell’animo rischioso, sensibile ed estremo, mi piace dare al corpo la missione di rendere quell’universo visibile”.

Per finire alle 22.00 La donna puma di e con Silvia Giuffrè Compagnia Omonia Musiche originali e sonorizzazioni Gabriele Giambertone e Giuseppe Rizzo. Costumi e scene Biagio Grimaldi.

Una donna. Il suo conoscersi a fondo. Un percorso di svelamento alla ricerca di sé, passando attraverso diversi stadi emotivi. Lo spazio dilatato e pastoso è abitato dal corpo e da oggetti simbolici. Il tempo è fatto di sensazione e movimento ed è percepito dall'anima come durata.

Conversare con i propri “mostri” interni, mettere a nudo le fragilità, tornare ad un'intima natura alla ricerca di una leggerezza. Ogni stato di coscienza è concepito come necessariamente conseguente a quello successivo, in un continuo “rigenerarsi e crescere” dell'identità.

Nell'estrema semplicità delle azioni del quotidiano, la donna-puma si apre al mondo con consapevolezza nuova. La donna puma è un viaggio introspettivo liberamente ispirato al concetto di durata, il tempo dell'anima, spiegato dal filosofo Henri Bergson.

Soprattutto negli ultimi anni i festival culturali sono diventati sempre di più elemento identitario del patrimonio culturale del territorio, dimostrando capacità di creare aggregazione sociale e di innescare rilevanti effetti sul tessuto economico.

Sulla base di questa considerazione, supportata da numerose ricerche e approfondimenti, “Conformazioni  ha l’ambizione di crescere nel tempo e di diventare, anno dopo anno, un appuntamento fisso.

“L’obiettivo, non meno importante, è formare non solo i danzatori che ogni anno si confrontano col mondo professionale, ma anche stimolare e invogliare alla danza un nuovo pubblico. L’impegno sarà a 360 gradi nell’ambito della cultura! Operare in questa direzione è la nostra missione”. Giuseppe Muscarello.

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