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Incendio in via Albanese a Palermo, va ai domiciliari l'accusato

PALERMO. Il gup di Palermo, Roberto Riggio, ha disposto gli arresti domiciliari per Alessandro Ambrosini, l’uomo che avrebbe dato fuoco a una tenda del soggiorno con un accendino dopo una furiosa lite con la zia per questioni legate all’eredità. Poi sarebbe scappato per sfuggire alle fiamme, lasciando l’anziana nella casa.

Per i carabinieri della compagnia di San Lorenzo e per il pm Gery Ferrara, l’incendio in via Enrico Albanese è doloso e il principale sospettato è il nipote di Maria Grazia Ambrosini, l’anziana di 85 anni proprietaria dell’appartamento al sesto piano.

Nel rogo sono rimaste intossicate cinque persone, l’anziana, un carabiniere e tre condomini delle abitazioni vicine.

Alessandro Ambrosini, sentito dai carabinieri, non ha dato spiegazioni sul perché abbia dato fuoco all’appartamento. Dalle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni, sono emersi dissidi per l’eredità dell’anziana ex consigliere provinciale.

Il sospettato è figlio di un fratello dell’85enne ed è probabile che mirasse ad ottenere l’appartamento di via Albanese. Secondo gli investigatori infatti non avrebbe voluto ferire l’anziana zia, ma distruggere il bene che non avrebbe avuto in eredità.

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