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Inchiesta sul voto di scambio alle Regionali, Salvino Caputo e il fratello tornano liberi

Salvo Caputo

PALERMO. Il Tribunale del Riesame di Palermo presieduto da Lorenzo Jannelli, ha accolto il ricorso presentato dai legali dell'ex deputato regionale Salvino Caputo e del fratello Mario, candidato per la Lega alle ultime amministrative, annullando l'ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese che ne disponeva l'arresto ai domiciliari con l'accusa di voto di scambio. Il tribunale ha disposto l'immediata liberazione dei due indagati; lo hanno reso noto i loro legali, gli avvocati Raffaele Bonsignore e Francesca Fucaloro.

I carabinieri del provinciale di Palermo avevano eseguito l'ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dall’ufficio gip del tribunale di Termini Imerese, su proposta della procura della Repubblica.

Secondo quanto riferito dalle forze dell'odine al momento dell'arresto, erano stati individuati dagli inquirenti almeno dodici episodi di compravendita di voti in cambio di promesse di posti di lavoro o altri vantaggi.

Ma la compravendita di voti non sarebbe l'unico fatto al centro dell'indagine. La misura cautelare, infatti, è stata applicata per il reato di “attentato contro i diritti politici del cittadino”. Gli indagati, secondo gli investigatori, avrebbero indotto con l’inganno gli elettori all'esercizio del loro diritto politico "in senso difforme dalla loro volontà". Adesso la decisione del tribunale del Riesame e la scarcerazione immediata per i due fratelli.

 

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