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Incontri internazionali all’Orto botanico di Palermo: un festival di culture tra natura e arte

PALERMO. L’Orto Botanico, metafora dell’accoglienza e luogo d’incontro dell’eccellenza creativa nelle sue diverse espressioni da tanti angoli del mondo. Il giardino pubblico che alla fine del Settecento incantò anche il poeta tedesco Goethe, ospiterà «Orto in Arte» dal 26 maggio (inaugurazione alle 11 con la partecipazione straordinaria di Teresa Mannino) al 2 giugno.

La prima edizione di una manifestazione lunga otto giorni con tantissimi eventi per tutte le età. Un festival internazionale culturale nell’anno in cui Palermo è Capitale italiana della cultura. È stata presentata la manifestazione, ideata e diretta dalla portoghese Margarida Tavares, con la collaborazione di Carmelo Samonà, fervido sostenitore della medicina antroposofica, e la consulenza artistica di Lara Pedilarco, euritmista, ideatrice dell’installazione «Terra Io Sono».

Un’opera d’arte sociale, perché creata con il contributo di tutti. Una raccolta di terre e acque (ce ne sono già una trentina) provenienti da diversi luoghi e Paesi del mondo. Una «cornucopia di iniziative» ha definito «Orto in Arte» Paolo Inglese, direttore del Sistema museale di Ateneo (SiMuA) che a fianco della società benefit «Rinascita 18» ha organizzato l’evento.

Un programma così ricco e articolato da «sembrare un libro» come ha detto Rosario Schicchi, direttore dell’Orto Botanico «che è già una manifestazione d’arte – ha detto – e l’arte nelle sue diverse forme espressive, trova qui un luogo magico di accoglienza dove convivono piante di tutti i Continenti, diverse tra loro che non si fanno la guerra e anzi si completano». Come la natura, così gli individui, i popoli e le culture dialogano tra loro. Che poi è il senso più profondo di «Orto in Arte».

L’eccezionale ricchezza della vegetazione dell’Orto Botanico fa da scenario ideale a tanti eventi che ruotano attorno al rapporto tra Natura e Arte e che vedono nell’esperienza sensibile della bellezza il perno di questo rapporto. Le meraviglie della natura sono state la base di racconti popolari, riflessioni filosofiche, esperienze artistiche e di antichi culti. Intorno a questi temi convergono le Arti del tempo e dello spazio previsti in questo festival: dal movimento al canto, dalla danza alla musica, fino alla produzione di tessuti naturali realizzati con colori vegetali. Non può mancare il cibo con spazi per il pubblico dedicati alla ristorazione biologica e biodinamica.

«Il festival vuole portare ad espressione e consapevolezza condivisa il fatto che l’universalità della natura, nel manifestarsi, può assumere un infinità di forme particolari, che dalla biodiversità trapassa nelle diversità delle culture», ha detto Carmelo Samonà. Culture diverse, la portoghese e la siciliana, che si sono incontrate quando l’idea era in embrione.

«La Sicilia, e Palermo in special modo, è una terra particolare - ha detto Margarida Tavares -. Una settimana di festival è impegnativa, ma sarà per tutti un laboratorio esperienziale e “se le cose funzionano, crescono” come diceva Goethe». Il grande poeta e drammaturgo tedesco è «il genio tutelare» della manifestazione che prevede conferenze, tavole rotonde, concerti, spettacoli serali, danza, workshop, laboratori e mostre che trasversalmente intrecciano artigianato, arti visive e performance, con ospiti provenienti da diversi Paesi del mondo.

Fra gli eventi straordinari, l’incontro con una rappresentanza dell’etnia Moso/Mosuo del sud-ovest della Cina per la prima volta in Italia. Racconteranno della loro cultura millenaria e unica al mondo che non solo rispetta le donne e onora le madri, ma si fonda sulla risoluzione non violenta dei conflitti. Per sostenere gli sforzi dell’organizzazione di questo evento, è stata avviata una piattaforma crowdfunding sulla pagina https://www.ortoinarte.it.

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