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Camporeale 1957, alla ricerca del proprio avo: la foto che da Facebook fa il giro del mondo

Nella foto Mannina, Catalano, rag. Accardi, Peppino Rizzuto, Avvento, Pisciotta, Orofino, Cristina; Ennio, Giacinto Pipitone, Nené Giammancheri, Catello Lodato (al centro); dietro al tavolo: La signora Annina Pisciotta, il sindaco Ignazio Liotta, il segratario Mistretta, Turiddu Candido, Liotta, Calogero Bonura, Marchione, la signora Cucchiara

PALERMO. Quell'immagine in bianco e nero ha la potenza del tempo. Quei volti sbarbati, quei capelli impomatati e le pose seriose sono capaci di riportarlo indietro, il tempo. E per chi ha un po' di fantasia hanno la forza di restituire personaggi della piccola mitologia di un borgo. Protagonisti di un'età dell'oro di Camporeale, quando nei paesi si viveva come in un comunità, quando la Valle del Belice era una culla e non le rovine post-terremoto.

Quelle immagini arrivano dal 1957. E ti viene anche da chiederti perchè in quel giorno lì, in un giorno che non conosceremo mai, i notabili di Camporeale e i dipendenti comunali si siano messi in posa. Ti viene anche da chiederti se mai avranno immaginato in quell'istante che stavano consegnandosi alla storia, con la S minuscola ca va sans dire ma sempre alla storia di Camporeale. Perchè questo hanno fatto.

Sono tornati indietro dal 1957, il sindaco, il medico, il segretario comunale, il maestro, il bidello e tutti i protagonisti di racconti leggendari tramandati anni dopo da figli e nipoti. È bastato che una camporealese, Rina Laudomia, la tirasse fuori quella foto dal cassetto e la facesse rimbalzare sull'odierno diario delle vite di tutti. Via Facebook è arrivata in tutto il mondo. Perchè Camporeale oggi è in tutto il mondo e molto poco nella Valle del Belice. Svuotato, quel paese, da un terremoto mai superato che arriverà solo 10 anni dopo quella foto.

Si sono svegliate le terze generazioni che vivono a New York e in vari altri angoli dell'America: “Who is the man, second row, second from left?” ha chiesto Mary Maggio sperando di ritrovare qualcuno. In tanti hanno riconosciuto nonni di cui avevano solo vaghi ricordi. Si sono rifatti vivi gli amici trapiantati al Nord. Si sono reincontrati, seppure solo via social, amici che non si vedevano da quando hanno lasciato la piazza e il baglio del paese per andare in altre città. Quel bambino di settant'anni, probabilmente unico superstite, si è divertito a ricostruire nomi e storie di quella foto.

Da quella pagina Facebook – Camporealesi nel mondo – è nato un grande evento per il 22 agosto, organizzato dagli americani, per riportare per tre giorni nella Valle del Belice chi è rimasto col cuore in quei luoghi. Fino ad allora si può solo guardare foto come questa, in cui tutti, ma proprio tutti, hanno riscoperto qualcosa di sé.

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