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Prezzi in salita a Palermo: +1%. L'inflazione cresce più della media nazionale

PALERMO. Sulla scia dell'aumento dell'inflazione a livello nazionale anche Palermo, a marzo, ha fatto registrare un aumento dei prezzi al consumo. E' quanto emerge dal bollettino statistico mensile sull'inflazione realizzato dall'Ufficio statistica del Comune che riporta dati provvisori in attesa della convalida dell'Istat. In particolare, nel capoluogo l’indice dei prezzi al consumo nel mese di marzo ha fatto registrare una variazione congiunturale pari a +0,5% (a febbraio era -0,2%). Rispetto a marzo 2017 si è invece registrata una variazione tendenziale pari a +1,0% (a febbraio era +0,3%). Entrambi i dati di Palermo sono lievemente superiori a quelli nazionali che registrano un +0,4% su base mensile e un +0,9% rispetto all'anno scorso.

A spingere verso l'alto l'indice dei prezzi sono stati gli aumenti per bevande alcoliche e tabacchi (+1,5%), servizi ricettivi e di ristorazione (+1,4%) e trasporti (+1,2%).
L’unica diminuzione per "ricreazione, spettacoli e cultura” (-0,4%).

L’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, a marzo è risultata pari a +0,7% (in aumento rispetto al +0,1% registrato a febbraio). L’indice dei prezzi al consumo relativo ai prodotti acquistati con maggiore frequenza ha fatto registrare una variazione rispetto all’anno precedente pari a +1,2% (in aumento rispetto al valore registrato a febbraio).

Rispetto all'anno scorso gli aumenti più elevati si sono registrati per i settori “abitazione, acqua, elettricità e combustibili”(+3,1%), “bevande alcoliche e tabacchi” (+2,7%), “trasporti” (+2,4%), “prodotti alimentari e bevande analcoliche”(+1,5%). In calo “servizi sanitari e spese per la salute” (-0,9%), “Comunicazioni” (-0,6%) e la voce “Istruzione” che fa registrare il -20,3%, dato che, come segnala l'Ufficio statistica del comune, è dovuto principalmente all’introduzione delle nuove norme sulla contribuzione studentesca universitaria introdotta con la legge di stabilità 232/2016, che prevedono, tra l’altro, agevolazioni fiscali per gli studenti che appartengono ai nuclei familiari a basso reddito.

A livello nazionale, a marzo, secondo le stime preliminari, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,4% su base mensile e dello 0,9% su base annua (da +0,5% di febbraio). La ripresa dell'inflazione si deve a diverse componenti. La più rilevante è l'inversione di tendenza fatta registrare dai prezzi dei beni alimentari, trainata dal rialzo degli alimentari lavorati (+2,5%, da +1,3% di febbraio) e favorita dall'ampia riduzione della flessione degli alimentari non lavorati (-0,4% da -3,2%). A contribuire all'accelerazione dell'inflazione sono anche i prezzi dei tabacchi (+2,2% da +0,3%) e dei servizi relativi ai trasporti (+2,5% da +1,9%).

 

Su base annua la crescita dei prezzi dei beni accelera (+1,0%, da +0,3% di febbraio) come pure quella dei servizi, sebbene in misura più contenuta (+0,9% da +0,8%).

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