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Palermo Calcio, fallimento e perizie: braccio di ferro fra pm e consulenti

Maurizio Zamparini

PALERMO. Il Palermo non presenta sintomi di insolvenza. I consulenti tecnici della Procura - Daniele Santoro, Saverio Mancinelli e Angelo Paletta - lo ribadiscono nella perizia definitiva depositata ieri alla sezione fallimentare che deve analizzare l'istanza di fallimento della società sportiva Palermo Calcio presentata dalla Procura del capoluogo siciliano.

I consulenti, dopo la presentazione delle controdeduzioni dei pm Andrea Fusco e Francesca Dessì, non hanno cambiato idea sulla situazione contabile della società rosanero. In particolare, i Ctu hanno ribadito che non può essere considerato a rischio il credito vantato dal Palermo nei confronti della società lussemburghese Alyssa a cui è stata ceduta la Mepal che detiene il marchio.

“Da quanto illustrato e in conseguenza delle successive evoluzioni - scrivono i Ctu - il Collegio ritiene che, pur permanendo i rilevati aspetti critici riguardanti le due garanzie rilasciate a fronte del suo regolare pagamento, il credito Alyssa, che alla data della presente relazione risulta pari a 28,5 milioni di euro, non possa essere considerato né scaduto né qualificabile a rischio specifico, diversamente da quanto eccepito dal consulente della Procura, restando ovviamente non accertabile la certezza dell'integrale recupero, che peraltro esula dai compiti affidati al Collegio”.

I consulenti del Tribunale rimangono fermi anche sulla valutazione del parco giocatori. Secondo la Procura, la stima fatta attraverso Trasfermakt - con un patrimonio di circa 19 milioni di euro - sarebbe la più affidabile.  Il valore stimato dal collegio dei Ctu è invece pari a 58,9 milioni, con un minimo di 27,3 e un massimo di 96,3.

“Il Collegio - prosegue la consulenza - ha ritenuto opportuno procedere con una metodologia autonoma, anche al fine di consentire di valutare in maniera oggettiva il risultato della perizia consegnata dalla società. In un'ottica quanto più possibile prudenziale in considerazione del livello di astrazione che caratterizza comunque qualsiasi processo di stima e delle possibili oscillazioni legate all'effettivo avversarsi di diverse condizioni di mercato, il Collegio ritiene che il valore più attendibile dei diritti pluriennali dei calciatori della società sia pari al valore di 58 milioni”.

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