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Palermo, sequestrato parcheggio di piazza Croci costruito nell'area in cui sorgeva villa Deliella

PALERMO. Fino al 1959 c'era uno dei gioielli liberty di Palermo, villa Deliella, abbattuta in una notte con l’avallo del Comune. Fu uno degli episodi più emblematici del «sacco» di Palermo. Al posto della villa è poi nato un autolavaggio che ora, dopo tanti anni, è stato sequestrato perché ritenuto abusivo.

Il sequestro sia penale che amministrativo è stato eseguito dai nuclei tutela patrimonio artistico e di protezione ambientale della polizia municipale. A un controllo il titolare ha esibito certificazioni scadute. Non aveva neppure la cosiddetta Aua, cioè l’autorizzazione unica ambientale, indispensabile per l’autolavaggio.

L’area, estesa circa 1.700 metri quadrati, si trova tra via delle Croci e via Giorgio Castriota ed era adibita anche a parcheggio di auto. Anche per questa attività mancavano le autorizzazioni.

Malgrado l’abbattimento della villa, progettata da Ernesto Basile nel 1898 e completata tra il 1907 e il 1908, nell’area è presente un fabbricato storico residuo a due piani che costituiva verosimilmente la casa del custode del vecchio edificio.

I tecnici della soprintendenza ai Beni culturali hanno trovato tratti originali della cancellata in ferro battuto decorato, tratti di muratura perimetrale che presenta la rifinitura sommitale, elementi lapidei posti alla base sul lato esterno, due piloni angolari, tre ficus e due palme compatibili con l’epoca di impianto del giardino. Dentro l’area erano custoditi circa quaranta veicoli privati che saranno restituiti ai proprietari.

L’abbattimento di villa Deliella venne deciso in poche ore e suscitò durissime polemiche politiche che presero di mira soprattutto l’indirizzo dell’espansione edilizia di Palermo adottato dall’assessorato comunale guidato da Vito Ciancimino. Del caso di villa Deliella si occupò anche la prima Commissione antimafia.

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