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I periti del tribunale: i conti del Palermo in regola, rischio fallimento più lontano

PALERMO. Lo spettro del fallimento del Palermo sembra più lontano. Almeno secondo l'analisi dei periti del tribunale. Da quanto scrivono, i conti della società "non presentano segnali di un reale stato di decozione".

Esaminando i libri contabili i tecnici nominati da Tribunale di Palermo chiamato a decidere sull'istanza di fallimento della società rosanero, hanno depositato le loro conclusioni e sarebbero arrivati a rilievi opposti a quelli del consulente nominato dalla Procura, che aveva presentato la richiesta di fallimento.

Si è passati da "un rischio di insolvenza" a uno "stato di incertezza" e infine, nel 2017, a una zona definita di "sicurezza", spiegano i periti. I conti della società, dunque, sarebbero buoni anche grazie alle recenti operazioni fatte dal presidente Maurizio Zamparini.

I periti però sottolineano la necessità di proseguire un'attività di sorveglianza affinché la situazione continui a mantenersi positiva. Per il consulente dei pm lo stato debitorio della società avrebbe superato i 60 milioni di euro.
La decisione ora spetta al tribunale.

A fine gennaio, il presidente del Palermo, Giovanni Giammarva, aveva mostrato ottimismo: "Quando c’è stato il problema della verifica e dell’istanza di fallimento - commentava -, ho capito che c’era qualcosa in più e ho cominciato a leggere le carte della società e ho notato che, a mio parere, non c’erano tutte queste cose terribili”.

Pochi giorni prima Maurizio Zamparini aveva chiuso il contenzioso con l'Agenzia delle entrate, saldando in un’unica soluzione i debiti della società.

Il club ha approfittato delle agevolazioni date dalle rottamazioni delle cartelle esattoriali e ha azzerato la posizione debitoria con il fisco.

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