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Palermo, Brumotti e la troupe di Striscia aggrediti allo Zen: sassi e uno sparo contro l'auto

Vittorio Brumotti

PALERMO. Voleva fare un'inchiesta sulla droga in un quartiere difficile di Palermo, lo Zen, che purtroppo non lo ha accolto certo nel migliore dei modi. Attimi di paura per Vittorio  Brumotti e la sua troupe di «Striscia la Notizia». L'inviato e i suoi compagni di lavoro sono stati colpiti con sassi e anche con un colpo di pistola che ha  perforato la portiera di una vettura

L’aggressione, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, con la polizia che è intervenuta in un secondo momento,  è avvenuta in via Costante Girardengo. Nei giorni scorsi il giornalista e gli operatori avrebbero ripreso diversi spacciatori tra le strade del quartiere popolare, alla periferia del capoluogo siciliano.

Una delle tante inchieste in giro per l'Italia che Brumotti, noto non solo per essere un inviato del programma satirico di Antonio Ricci ma anche per le sue incredibili acrobazie in bici, sta conducendo, e che gli sono costate tante aggressioni. Questo pomeriggio era andato per raccogliere interviste chiedendo ai residenti se conoscessero o meno alcuni pusher, e per fare quello che è un pò il suo numero, con il megafono: un giro per il quartiere per gridare agli spacciatori di non vendere più la droga.

La reazione è stata violentissima: una volta usciti dall’auto, Brumotti e i suoi collaboratori sono stati  aggrediti da un folto gruppo di abitanti del quartiere. Contro l'inviato di Striscia è stato lanciato di tutto, tra sassi e persino un grosso blocco di cemento tirato da un balcone e che si è schiantato contro l'auto, un gesto che poteva avere delle conseguenze veramente terribili.

Una volta fuggiti i giornalisti si sono accorti anche di un foro nella lamiera della macchina, causato da un proiettile che sarebbe stato sparato da una calibro 12, ma potrebbe anche essere un colpo di fucile. I carabinieri della Compagnia di San Lorenzo stanno eseguendo i rilievi. Dopo l’aggressione l'inviato e i suoi hanno continuato e concluso il lavoro allo Zen con la scorta dei militari dell’Arma. Sul profilo Instagram di Brumotti, poche ore fa, era apparsa una foto di lui in moto e una scritta, inequivocabile, così come il gesto nell'immagine: "A dolce saluto a tutti gli spacciatori, venditori di morte! Avanti tutta con la nostra guerra".

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