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Biglietti falsi al Barbera: scoperte due bande, 9 arresti a Palermo. Coinvolti rivenditori e capi ultras

PALERMO. Più della metà dei biglietti ridotti al "Renzo Barbera" per gli incontri del Palermo erano intestati a soggetti che semplicemente non esistevano. Non solo: alcuni "titoli" erano completamente falsi, acquistati e intestati a persone morte. Una truffa colossale, quella scoperta della guardia di finanza, che ha portato all'arresto di nove persone.

A seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo hanno fermato e posto agli arresti domiciliari nove persone e notificato un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Palermo.

Le indagini delle Fiamme Gialle hanno permesso di smantellare due associazioni per delinquere dedite alla truffa e all’accesso abusivo a sistemi informatici.

Gli arrestati sono: Michele Fiaschetto, 40 anni, Vito D'Angelo, 36 anni, Andrea Pellicano, 49 anni, Antonino D'Angelo 58 anni, Massimo Falcone, 41 anni, Pasquale Minardi, 43 anni, Vincenzo Gulizzi, 27 anni, Dario Randazzo, 29 anni, Martina Randazzo, 27 anni. Per loro il gip ha disposto i domiciliari.
Per Graziella Grisafi, 53 anni, il giudice ha deciso l'obbligo di presentazione alla Pg.

Le investigazioni condotte dalle Fiamme Gialle hanno consentito di accertare reati che hanno a che fare con la falsificazione: intestazioni inesistenti,  successiva rivendita di titoli di accesso allo stadio per le partite casalinghe del Palermo calcio. In particolare, i biglietti risultavano essere intestati sistematicamente a soggetti non reali o titolari di agevolazioni e sconti (under 14, over 65, riduzione donna), sfruttando illecitamente la forte scontistica prevista per tali categorie.

Oltre il 60% dei titoli ridotti emessi per gli incontri di campionato siano risultati essere intestati a soggetti inesistenti con la successiva e fraudolenta immissione sul circuito di vendita di oltre 4.000 tagliandi d’accesso.

Le associazioni per delinquere erano composte da titolari di ricevitorie autorizzate, da rivenditori abusivi (bagarini), da capi ultras e da esponenti di spicco del tifo organizzato “rosanero” che hanno aggirato le norme poste a tutela della sicurezza degli stadi, oltre a truffare lo Stato e il Palermo Calcio.

Le attività d’indagine, durate circa un anno e sviluppate su diverse rivendite di Palermo e provincia, hanno interessato i campionati di calcio degli ultimi anni e hanno portato – oltre all’esecuzione delle succitate misure cautelari personali – alla segnalazione di altri 23 individui, nonché al deferimento alla Prefettura di 65 persone per diverse violazioni amministrative. Nel corso delle indagini, sono stati, inoltre, sequestrati 123 titoli falsi, alcuni dei quali acquistati e intestati addirittura a persone decedute.

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