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Palermo, spari e paura alla Kalsa
Uomo ferito con 2 colpi di pistola

PALERMO. Un uomo è stato ferito con due colpi di pistola in via Torremuzza, nel quartiere Kalsa. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, che hanno inviato delle pattuglie sul posto, la vittima, Gioacchino Alioto, 65 anni, sarebbe stata colpita all'addome.

L'uomo, che è stato accompagnato in ospedale al Buccheri La Ferla da un nipote, è stato operato:  l'intervento ha ridotto la ferita all’intestino; la prognosi è riservata, anche se i medici al momento sembrano ottimisti.  Intanto proseguono le indagini dei carabinieri. Gli investigatori stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere della zona per cercare di individuare il killer che ha sparato ad Alioto mentre si trovava per strada. I militari stanno anche sentendo alcuni testimoni e dei parenti.

Alioto fu assolto in un troncone di un processo che vide coinvolto l'ex capitano del Palermo Fabrizio Miccoli, condannato a tre anni e mezzo per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Inizialmente Alioto era stato accusato di estorsione, ma dopo il reato era stato derubricato in violenza privata aggravata.

Secondo la Procura, l'ex bomber rosanero, tra il 2010 ed il 2011, avrebbe incaricato il suo amico Mauro Lauricella, il figlio del presunto mafioso della Kalsa, Antonino, detto "U Scintilluni", di recuperare 12 mila euro che sarebbero stati vantati da un suo amico per una vicenda legata alla gestione della discoteca "Paparazzi" di Isola delle Femmine.

Lauricella - sempre secondo l'accusa - si sarebbe dato da fare e avrebbe utilizzato metodi violenti per svolgere il suo compito, anche se poi sarebbero stati recuperati solo duemila euro. Una ricostruzione questa che, però, in primo grado non ha retto davanti al tribunale, che ha già processato, sempre per estorsione aggravata dal metodo mafioso, Lauricella e Gioacchino Amato: a fronte di una richiesta di condanna rispettivamente a 10 e a 12 anni di carcere, a metà luglio 2016, il collegio della seconda sezione, presieduto da Bruno Fasciana, aveva infatti assolto entrambi gli imputati dall'accusa e condannato a un anno (pena sospesa) il solo Lauricella per violenza privata aggravata dal metodo mafioso.

 

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