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Scontri con Casapound a Palermo: assolti militanti dei centri sociali

PALERMO. Gli scontri di natura politica non sono aggravati dai «motivi abbietti e futili». Lo sostiene la Cassazione che ha prosciolto i militanti dei centri sociali per una aggressione ai danni di militanti di Casapound avvenuta a Palermo, nel 2011, dopo la contestata pubblicazione di un libro di un militante dell’organizzazione di estrema destra. Ad avere la peggio furono gli esponenti neofascisti che presentarono querela alla Digos di Palermo.

Nel corso del processo di primo grado, i militanti di Casapound rimisero la querela, ma il giudice pronunciò comunque condanna (quattro mesi pena sospesa), perché, sebbene il reato fosse procedibile a querela, era aggravato dalla esistenza dei "motivi abbietti e futili». In sede di giudizio d’appello, la Corte aumentò la pena, ritenendola troppo blanda.

La suprema Corte, su ricorso dell’avvocato Giorgio Bisagna, è arrivata a conclusioni diametralmente opposte. «L'accertato movente politico, secondo la Cassazione, confligge irrimediabilmente con l’aggravante dei motivi futili. D’obbligo quindi l’annullamento con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello di Palermo, che, pochi giorni fa, ha prosciolto gli imputati, per l’insussistenza dell’aggravante contestata».

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