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Gaetano, il bambino venuto alla luce "contro le regole"

PALERMO.  Gaetano non doveva nascere e invece è lì, fra le braccia di mamma Marilena e papà Antonio. La storia di questo neonato è una storia di regole capovolte, di protocolli medici volutamente violati, della scienza che mette in discussione se stessa.

Ed è una storia a lieto fine che può tracciare una strada per risolvere un problema che riguarda oltre il 13% delle donne in gravidanza: il diabete gestazionale.

Mamma Marilena soffriva da tempo di iperinsulinemia e ipoglicemia: in pratica, era quasi diabetica con una naturale tendenza a ingrassare e si curava con la metformina. Solo che la bella notizia della gravidanza ha portato con sé fin dall’inizio i problemi terapeutici.

Quella pillola, la metformina, non si può prendere quando si attende un bambino. «Non appena ho iniziato i controlli medici per la gravidanza - racconta Marilena - mi è stato imposto di abbandonare la metformina perché lo impongono i protocolli. Altrimenti, mi era stato spiegato, avrei messo a rischio il bambino».

Il problema è che interrompendo le terapie Marilena è andata incontro a una valanga di complicazioni: «Ho cominciato a ingrassare al di là di ogni controllo. Ho preso 7 kg nei primi quattro mesi e a un certo punto ho rischiato l’aborto perché il mio corpo andava a rotoli e ho avuto un eccesso di liquido amniotico dovuto a problemi diabetici».

Infatti poco dopo è arrivato il vero e proprio diabete gestazionale e la salute del feto è stata ancora più a rischio. «I medici dell’ospedale in cui mi trovavo - prosegue Marilena - non hanno voluto cambiare strategia. Ed è servito il coraggio e la professionalità di Vincenzo Provenzano, dell’ospedale di Partinico, per portare avanti la gravidanza. Provenzano si è assunto la responsabilità, per iscritto, di somministrarmi la metformina in gravidanza. Lui ha condotto degli studi che dimostrano che si può fare malgrado i protocolli nazionali lo vietino».

A quel punto è stato anche necessario cambiare ospedale ma così, violando le regole mediche italiane, a Palermo è nato un bambino quando invece si andava incontro a un aborto probabile. La foto di Gaetano rimbalza da qualche giorno su Facebook: «Vorrei ringraziare anche i ginecologi del Civico, Antonio Maiorana e Antonella Mercurio. E vorrei che questa storia facesse da apripista per cambiare i protocolli e affrontare meglio il problema del diabete gestazionale» conclude mamma Marilena.

È un problema che ha una incidenza in Sicilia superiore alla media nazionale: «In Italia - spiega Provenzano, primario di Diabetologia a Partinico - l’incidenza è fra l’11 e il 13%. In Sicilia non c’è un dato preciso ma poiché l’indice di obesità è maggiore ed è prevedibile che anche i casi di diabete gestazionale
siano maggiori».

Per questo motivo all’ospedale di Partinico, centro di riferimento regionale per la diabetologia, si sta portando avanti un progetto che prevede una campagna di sensibilizzazione e screening delle donne in gravidanza e post gravidanza, visto che anche dopo il parto c’è il rischio che il diabete provochi problemi che possono portare a ictus e infarto: «Inoltre - conclude Provenzano - stiamo attuando percorsi condivisi con i ginecologi per tenere sotto controllo i fattori di rischio e per effettuare controlli post parto visto che abbiamo riscontrato che il 30-40% delle donne che in gravidanza hanno avuto il diabete smette di controllarsi».

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