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Uccise e bruciò la moglie, la Cassazione conferma 20 anni al marito

PALERMO. Nessuno sconto di pena per il delitto di Concetta Conigliaro, 27 anni, la mamma di due bambine che fu fatta a pezzi e bruciata dal marito a San Giuseppe Jato quattro anni fa.

Neanche in Cassazione sono scattate attenuanti di alcun genere, sebbene Salvatore Maniscalco avesse sostenuto di essere stato una vittima di stalking da parte della consorte: la prima sezione della Suprema Corte ha confermato, come si legge sul Giornale di Sicilia oggi in edicola, la condanna a 20 anni di reclusione. Mentre il cugino Antonino Caltagirone, accusato di distruzione del cadavere è stato condannato a 4 anni e 8 mesi.
Della donna furono trovati solo pochi resti, su indicazione dello stesso marito, nelle campagne di San Cipirello.
La decisione della Cassazione ha confermato anche i risarcimenti dovuti ai parenti della vittima. L'allevatore uccise Concetta, dunque, anche se non si sa come: forse per strangolamento, forse la lasciò morire, agevolandone il decesso grazie al soffocamento, approfittando del fatto che la vittima soffrisse di asma.

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