Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Viaggi di lusso su un gommone, giudizio immediato per sedici imputati a Palermo

Tribunale di Palermo

PALERMO. La Procura di Palermo ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per i 16 componenti dell’organizzazione criminale che organizzava e gestiva viaggi di «lusso» per migranti tra Cape Bon, in Tunisia, e Marsala su gommoni superveloci. Rischi zero, prezzi altissimi - circa 3mila euro a persona, per piccoli gruppi di extracomunitari che, arrivati sulle coste siciliane, venivano prelevati e portati in abitazioni dove potevano rifocillarsi, lavarsi e avere vestiti nuovi.

L’affare è stato scoperto dalla Procura di Palermo che, a giungo, ha fermato 12 persone: l’indagine è stata coordinata dal pm Gery Ferrara. Al vertice della banda c'erano cittadini tunisini che usavano manovalanza locale: marsalesi e fiorentini. Tre indagati sono rimasti irreperibili. Gli altri hanno scelto il rito abbreviato: la data di inizio del processo non è stata ancora fissata.
I viaggi non erano paragonabili a quelli sui barconi fatiscenti usati solitamente dai migranti e dai trafficanti di uomini che seguono la rotta verso l’Italia. E chi arrivava, eludendo i controlli a cui vengono sottoposti i migranti irregolari, evitava di essere identificato. Circostanza che, insieme ad alcune intercettazioni, ha fatto dire agli inquirenti che tra i potenziali «clienti» dell’organizzazione c'erano ricercati per problemi con la giustizia o persone collegate a gruppi jihadisti che temevano di essere arrestati, una volta giunti in Italia.

Cinque i viaggi accertati organizzati dalla banda al cui vertice c'erano Jabranne Ben Cheikh, tunisino, e la sua compagna italiana, Simona Sodi. Ai fermati, accusati di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, la Procura ha contestato l’aggravante della transnazionalità.

Caricamento commenti

Commenta la notizia