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Terrorismo, espulso tunisino: "Faceva proselitismo in carcere a Palermo"

ROMA. Un cittadino tunisino è stato espulso dall'Italia per motivi di sicurezza dello Stato. Rinchiuso nel carcere di Palermo per questioni di droga, è accusato tra l'altro di aver fatto proselitismo nei confronti di un altro detenuto.

Lo riferisce il Viminale. Con questa espulsione, la sesta del 2018, sono 243 i soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese dall'1 gennaio 2015 ad oggi.

Il tunisino, 41 anni, è stato segnalato dal Dipartimento Affari Penitenziari per aver "posto in essere, anche attraverso atti di sopraffazione, un'attività di proselitismo mirata alla radicalizzazione di un suo connazionale compagno di cella".

In particolare, sottolinea il ministero dell'Interno, "è risultato aver incitato quest'ultimo a non lavorare più all'interno del carcere 'al servizio degli infedeli' bensì, insieme a lui, a 'mettersi al servizio dei terroristi' una volta liberi".

Per questi motivi, il tunisino, una volta scarcerato, è stato rimpatriato, con accompagnamento nel proprio Paese, con un volo decollato dalla frontiera aerea di Roma Fiumicino.

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