PALERMO. «Posso scegliere da grande?», è questo lo slogan che circola a Palermo su volantini in ludoteche, librerie, negozi di giocattoli e perfino dal pediatra. Da oggi i palermitani la leggeranno anche da manifesti 6x3 sui quali campeggia, il sorriso contagioso di Sara, una bimba che, come tanti suoi coetanei, in questi giorni si iscrive per la prima volta a scuola.
«Alla Scuola Pubblica la piccola Sara chiede di non venire indottrinata due ore alla settimana nella religione “dominante”, ma di essere lasciata libera di decidere quando avrà la maturità e le conoscenze per una scelta consapevole», spiega Giorgio Maone, coordinatore del Circolo UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) di Palermo.
«La mia associazione - prosegue Maone - sta investendo in volantinaggi, autobus, affissioni su tutto il territorio nazionale, da Udine a Ispica, per informare su un diritto importantissimo: lo svolgimento di attività didattiche alternative alla religione, la cosiddetta “ora alternativa”, per gli alunni le cui famiglie ne facciano richiesta. Benché il modulo d’iscrizione preveda la scelta di “non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica”, spesso non viene adeguatamente segnalato che l’alunno, fosse anche uno solo, ha diritto a un pari numero di ore di lezione con un insegnante dedicato e contenuti concordati con la famiglia, senza alcun onere aggiuntivo per la stessa».
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