Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Il vescovo di Palermo durante le celebrazione del santo patrono dei giornalisti: "Siate ricercatori di verità"

PALERMO. "Siate ricercatori della verità. Uno dei presupposti deontologici è che prendiate la vostra professione come una missione, così come lo è per me il sacerdozio, sapendo che molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti e questi ultimi debbono garantire la verità che deve avere a fondamento la persona”. Lo ha detto il vescovo  Corrado Lorefice ad oltre un centinaio di giornalisti che ha preso parte al corso di formazione promosso e organizzato dall'Ucsi Sicilia Unione Cattolica Stampa Italiana e dall'Ufficio Comunicazioni Sociali dell'Arcidiocesi di Palermo, in collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, l'AssoStampa Siciliana: "La verità vi farà liberi".

Durante l'incontro si è discusso anche di notizie false e giornalismo di pace con particolare attenzione per le fake news, il cui tema che sarà affrontato da Papa Francesco in occasione della presentazione della cinquantaduesima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che si svolgerà il prossimo 13 maggio, solennità dell’Ascensione.
“Noi abbiamo bisogno di un giornalismo fatto dalle persone per le persone – aggiunge Lorefice – che deve aiutare ad individuare la verità. Voi dovete essere consapevoli che servite una comunità che dovete aiutare nella ricercare la verità. Per fare questo dovete essere coerenti ed avere l'orgoglio di non piegarvi a nessuno se non alla verità”.

L’incontro moderato dal direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali Pino Grasso, si è aperto con una commemorazione di Mario Francese, il giornalista ucciso dalla mafia 40 anni fa, il 26 gennaio 1978. Sono interventi il presidente regionale dell’Ucsi Domenico Interdonato, il presidente della sezione Ucsi di Palermo Michelangelo Nasca e i consiglieri nazionali Ucsi, Gaetano Rizzo e Salvo Di Salvo. Quindi sono seguite le relazioni di Maria Pia Farinella dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. “Grazie al giornalismo partecipativo come Internet – afferma – oggi possiamo conoscere realtà in tempi immediati fino a qualche tempo impensabili, in questo contesto hanno facile terreno le “Fake news”, un fenomeno che mira a ingannare e manipolare il cittadino oltre che tendere a fomentare i conflitti. Per i giornalisti pertanto esistono obblighi ben precisi come il verificare le fonti e discernere il grano della buona informazione dalla zizzania di quella cattiva”.

Il vicesegretario Assostampa Sicilia, Massimo Bellomo ha sollevato lo stato di precarietà in cui sono costretti ad operare tanti giornalisti che vengono sottopagati e anche mortificati nella professione ed ha concluso affermando che “Oggi è difficile essere obiettivi, ma la verità deve occupare il primo posto nel lavoro di un buon giornalista”.

Caricamento commenti

Commenta la notizia