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Influenza a Palermo, ospedali pediatrici al collasso. Le strutture: qui solo per emergenze

PALERMO. I pronto soccorso dei due maggiori ospedali pediatrici al collasso a causa del picco influenzale a Palermo e provincia. Pienone all’ospedale Cervello di Palermo con 120 accessi quotidiani da dicembre ad oggi.

Gli otto posti di osservazione breve e intensiva (Obi) sono saturi da giorni. E’ stata aggiunta una stanzetta con altri quattro posti letto nel reparto di ortopedia pediatrica. Tutto pieno anche nel reparto di Pediatra con venti posti letto occupati.

“Abbiamo cercato di appoggiarci agli altri presidi ospedalieri pediatrici di Palermo e provincia, ma anche le altre strutture sono al collasso”, spiega il direttore del pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Cervello, Patrizia Ajovalasit. “A ridosso di Natale c’è stato il picco influenzale - aggiunge -. Da giorno 23 dicembre al 27 i pediatri di famiglia sono andati in vacanza e i genitori dei piccoli pazienti influenzati si sono rivolti ai pronto soccorsi cittadini. I medici e gli infermieri sono rimasti a lavorare anche con l’influenza per far fronte alla situazione di emergenza”.

Il direttore sanitario dell’ospedale pediatrico Di Cristina, Giorgio Trizzino, sottolinea che ogni anno si ripete lo stesso copione: “I genitori portano i loro figli al pronto soccorso senza rivolgersi al pediatra. Portare i bambini al pronto soccorso con la febbre li mette a rischio, perché vengono a contatto con altri piccoli pazienti con altri ceppi virali. Quest’anno il picco influenzale è anticipato di un mese. Una normale influenza con 38 di febbre deve essere gestita dai pediatri di famiglia che dovrebbero consigliare l’uso di antipiretici. Si sconsiglia l’uso dell’antibiotico, che deve essere somministrato solo su consiglio del pediatra, preferibilmente dopo diversi giorni di febbre alta e persistente. L’abuso di antibiotici può creare assuefazioni e resistenza nei bambini".

E continua: "Bisogna portare i bambini al pronto soccorso solo quando il pediatra dichiara di non essere più in grado di gestire la situazione influenzale del bambino. Solo utilizzando questi criteri si potrà evitare che le strutture dei pronto soccorso vadano in tilt”.

E un'altra avvertenza: “Consigliamo di non mandare a scuola i bambini appena manifestano i primi sintomi influenzali – continua Trizzino -. I piccoli devono essere tenuti sotto le coperte al caldo senza sbalzi termici. I genitori devono cercare di mantenere sotto i 38 gradi la temperatura corporea dei bambini con l’uso di antipiretici. Si consiglia un’alimentazione leggera arricchita con frutta e verdura”.

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