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Tributi in Sicilia, Musumeci: al lavoro per un nuovo piano di riscossione - Video

PALERMO. Il governatore Nello Musumeci è al lavoro per la  definizione di un progetto per la riscossione dei tributi in Sicilia. Lo ha detto ai giornalisti in conferenza stampa senza però aggiungere altri dettagli.

Intanto la Sicilia intende riaprire i negoziati con lo Stato, che in parte erano stati definiti con accordi specifici dall’ ex governo Crocetta come per l’Irpef e l'Iva rinunciando però ai ricorsi davanti alla Consulta, per ottenere la piena attuazione delle norme dello statuto autonomistico in materia fiscale e finanziaria. L’hanno annunciato il presidente della Regione, Nello Musumeci, e il vice con delega all’Economia, Gaetano Armao.

«Nella bozza per finanziare il taglio delle tasse e gli aumenti contrattuali sono previste coperture per circa 414 milioni di euro aleatorie, soldi che la Regione dovrebbe incassare dallo Stato ma che di fatto non ci sono - dice Armao - Se lo Stato ci darà questi fondi l’operazione si può fare altrimenti è impossibile visto i conti che abbiamo trovato, resta comunque nostra intenzione non appena le condizioni finanziarie lo permetteranno di procedere sia al taglio delle addizionali Irpef e Irap sia agli aumenti contrattuali dei dipendenti».

Per il presidente Musumeci per risanare il debito siciliano si potrebbero vendere dei beni della Regione.

Per gli esperti «va iniziato immediatamente il lavoro di verifica degli accantonamenti già impegnati al fine di verificarne l’adeguatezza, sulla base anche delle indicazioni già ricevute dalla Corte dei Conti e dell’intercorso confronto, e di intraprendere un processo di analisi che dia la possibilità di restituire un quadro veritiero e corretto della situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Regione». La  Regione siciliana al 31 dicembre del 2016 ha un patrimonio netto negativo di 7,6 miliardi di euro.

 

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