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Grasso lancia la campagna elettorale di Liberi e Uguali e avverte: "Non tendiamo mani"

Pietro Grasso

PALERMO. «Onestà, legalità, trasparenza, welfare e ambiente». Sono le parole chiave della campagna elettorale della sinistra che il presidente del Senato e leader di Liberi e Uguali, Pietro Grasso, ha elencato parlando con i cronisti a Palermo, dove ha inaugurato il comitato elettorale del partito. "Pensiamo di guardare all’ambiente collegato alla scuola, al lavoro all’economia, allo sviluppo - ha detto Grasso - per questo abbiamo con noi la presidente di Legambiente Rossella Muroni che può portare questa sua idea di ambiente e di riconversione ecologica nel nostro movimento politico: vogliamo che l’innovazione sia la base della nostra politica».

Grasso si è  detto «felice di iniziare da Palermo questa mia nuova sfida e avventura. Oggi al Senato abbiamo concluso con la legge di bilancio, finora ho fatto solo la presentazione del simbolo, ora comincerò la mia campagna elettorale».

Tra le iniziative che la nuova formazione politica porterà avanti Grasso ha anche indicato lo ius soli: «Purtroppo non si è potuto provare: mi impegno sin d’ora affinché la prima cosa che farò quando entrerò in Parlamento sarà presentare questo ddl per quegli 800 mila ragazzi e ragazze che hanno diritto di essere cittadini italiani. Lo sono già, ma devono avere riconosciuto questo diritto».

Per quanto riguarda le alleanze e il dialogo col Pd Grasso ha sottolineato: «Sono per unire, il mio intento è partire da una cosa positiva cioè che alcuni partiti della sinistra partono uniti e questo è un grande vantaggio. Siamo per unire e soprattutto per portare avanti il nostro progetto, che è una visione che parla al Paese e che ricostruisce la sinistra. Ricostruire la sinistra - ha proseguito - significa parlare dei valori della sinistra e cercare di venire incontro alle disuguaglianze sociali e questo significa ricostruire il Paese», aggiungendo, alla specifica domanda sul Pd, che però «noi realizziamo il nostro progetto, mani non ne tendiamo. Cerchiamo di avere il consenso degli elettori e soprattutto il consenso di coloro che non vogliono più andare a votare perché sono delusi e stanchi. Vediamo tanta gente che con lo sguardo chino non riesce più arrivare a fine mese, vogliamo che queste persone alzino la testa».

 

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