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Precari della scuola, a Palermo sciopero a oltranza per la stabilizzazione

La protesta dei precari della scuola - Cgil Palermo

PALERMO. Non si ferma la mobilitazione dei Co.co.co delle segreterie scolastiche. Dopo le proteste dei giorni scorsi, i precari della scuola che chiedono stabilizzazione, hanno deciso di protestare a oltranza: almeno fino a martedì quando la manovra approderà alla Camera.

Si parte oggi con l'attivo unitario di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp, venerdì, invece, sarà la vota di un sit-in davanti alla Prefettura a Palermo. Presidi e sit-in sono previsti anche lunedì, quando i precari della scuola presidieranno contemporaneamente le piazze antistanti le sedi dell'Ars e della presidenza della Regione.

A Palermo sono circa 200 i precari della scuola tra amministrativi, tecnici e personale ausiliario su 750 in tutta Italia. Il capoluogo siciliano, secondo quanto riferiscono i sindacati, rappresenta la piazza più calda. "Siamo legittimamente e fortemente preoccupati per il futuro occupazionale di questi lavoratori: dopo oltre 20 anni non sono stati garantiti gli impegni presi dal Miur e non è stata individuata ancora una soluzione - annunciano Andrea Gattuso, Francesco Amato e Danilo Borrelli di Nidil Cgil Palermo, Felsa Cisl Sicilia e Uiltemp Palermo - Noi non ci fermiamo e scendiamo in piazza per chiedere la stabilizzazione del personale precario".

"Visto il quadro normativo che pone dall'1 gennaio 2018 il divieto alle pubbliche amministrazione di stipulare e rinnovare contratti di collaborazione coordinata e continuativa, e preso atto dell'iter parlamentare che ad oggi disattende gli impegni presi dal Miur - aggiungono - per la stabilizzazione del personale, abbiamo deciso di indire un nuovo percorso di mobilitazione che accompagnerà l'iter della legge di Bilancio".

I sindacati proprio hanno inviato una lettera con il programma di mobilitazioni al prefetto, all'Usr Sicilia, ai dirigenti delle istituzioni scolastiche di Palermo e provincia, a tutti i lavoratori co.co.co, al presidente della Regione Nello Musumeci e ai capigruppo dell'Ars.

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