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Mazzette per patenti nautiche, gli indagati: "Abbiamo agito in buona fede"

PALERMO. Si sono difesi davanti al gip di Palermo Wilma Mazzara gli indagati nella vicenda delle mazzette per le patenti nautiche che hanno deciso di rispondere all'interrogatorio di garanzia.

Alessandra Schirò, 61 anni, professoressa di lingue all'istituto nautico e allo stesso tempo membro della commissione esaminatrice della direzione marittima, ha spiegato che non le sembrava strano il fatto di rivestire entrambi i ruoli e di interrogare alcune persone che le avevano pagato 20 euro a lezione per superare l'esame di inglese. Avrebbe comunque mantenuto l'assoluta obiettività e in ogni caso non era detto che lei fosse sempre in commissione.

Una spiegazione simile l'ha data Giovanni Paterna, ritenuto uno dei capi dell'organizzazione assieme a Leonardo Busalacchi, che avrebbe rivestito il ruolo di "cacciatore" di candidati. Entrambi hanno deciso di rispondere alle domande di pm e gip. Busalacchi, impiegato civile della direzione marittima della Capitaneria di porto, ha detto di aver sempre agito in buona fede.

Sono dodici in tutto gli indagati. In un anno e mezzo, dall'aprile 2016 all'ottobre di quest'anno, sarebbero riusciti ad avvicinare oltre cinquanta candidati, invitandoli a iscriversi a corsi a pagamento propedeutici a superare l'esame. Le intercettazioni telefoniche e quelle ambientali nell'abitazione della professoressa di inglese hanno svelato - secondo gli investigatori - come le lezioni private con i candidati vertevano sugli argomenti che poi lei stessa avrebbe chiesto in sede di esame. Tra gli indagati con un ruolo di spicco c'è anche Francesco De Santis che ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.

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