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Tasse, code e disagi negli uffici tributi di Palermo – Video

PALERMO. Assalto, folla, calca, massa, gente, fila, code, malumore, attesa. Gli uffici Tributi di via Ausonia e di piazza Giulio Cesare somigliano a una specie di girone infernale nel quale è condannato a muoversi un peccatore di nuovo conio: il povero contribuente che ha ricevuto un avviso di accertamento non dovuto, una intimazione a pagare nonostante il versamento custodito gelosamente nel tinello, un avviso per infedele dichiarazione e vuole chiedere delucidazioni a un impiegato.

Tares, Tasi, ma soprattutto Tari sono i tributi in prima fila in questa storia.

Una bolgia dalla quale è difficile sottrarsi, a meno che non si attivi il cassetto tributario e si tenti di risolvere la questione direttamente online. I disagi sono così diffusi e avvertiti che è stata coinvolta nella vicenda anche la Federconsumatori. Il tutto avviene mentre il Comune registra, finalmente, un timido ma significativo risveglio del gettito della tassa sui rifiuti: segnale che le politiche messe in campo dal Comune (vedi articolo accanto) stanno dando i loro risultati.

Ma andiamo con ordine.

Lillo Vizzini, presidente della sezione cittadina di Federconsumatori, ieri mattina ha diramato un duro comunicato di denuncia: «Code impressionanti, anziani costretti a ore e ore di attesa, impiegati che lavorano in condizioni difficili». Poi, prosegue lamentando poca chiarezza: «Gli avvisi sono motivati con le due sole voci: mancato e/o tardivo versamento tributo. Una loro formulazione più esaustiva - dice Vizzini - avrebbe edotto meglio i contribuenti e avrebbe evitato loro di andare a chiedere spiegazioni».

Infine un’accusa: «Si tratta di avvisi di accertamento mandati a tappeto. Premesso che le tasse vanno pagate, il risultato di questa operazione lascia, però, perplessi. Chiediamo al sindaco immediate azioni correttive». Antonio Gentile, assessore al Bilancio, è stato per anni il capo assoluto dell’Agenzia delle entrate regionale. Sa, per esperienza, che l’argo - mento delle tasse va preso con le pinze e senza alimentare tensioni.

«È vero - ammette - non tutto funziona come dovrebbe. Ma voglio fare due conti. In queste settimane l’amministrazione ha inviato 300 mila notifiche per il saldo Tari, contemporaneamente sono stati inviati 260 mila avvisi per posizioni pregresse non saldate. Ora - spiega l’assessore - è chiaro che un margine di errore dell’un per cento, fisiologico per altro, comporta che ci sono tremila persone che vogliono spiegazioni».

Assicura che si si sta formando il personale «e all’inizio dell’anno prossimo saranno attivi gli sportelli nelle circoscrizioni». Gentile ha anche avviato un piano di aggiornamento delle banche dati: immettendo segnalazioni di cambi di residenza, modifiche della situazione familiare che comportano una variazione del calcolo Tari. «Modifiche che se segnalate attraverso il cassetto tributario - esorta Gentile - vengono acquisite e immagazzinate in tempo reale». Intanto, dai flussi che si registrano alla Ragioneria, il saldo Tari 2017 è andato bene rispetto al 2016. C’è stato un aumento del 13 per cento del gettito. Il che significa che le casse hanno accolto quattro milioni di euro in più: da 31 milioni dell’anno scorso si è passati agli attuali 35. Il risultato, secondo gli uffici, potrà migliorare perché sono ancora da calcolare i versamenti in ritardo di pochi giorni o di poche settimane che comportano lievissimi supplementi.

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