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Vietato utilizzare le foto del teatro Massimo di Palermo per fini commerciali

PALERMO. Come il Tribunale di Firenze che con un'ordinanza ha vietato la riproduzione a fini commerciali del David di Michelangelo sui biglietti d'ingresso dei musei venduti dai "bagarini", il Tribunale di Palermo ha emesso una sentenza che riconosce all'ente proprietario del teatro Massimo il diritto esclusivo all'utilizzo e alla riproduzione dell'immagine del bene culturale e il diritto a determinare e chiedere il pagamento di un corrispettivo per l'utilizzo a scopi commerciali. La pronuncia trae origine da un contenzioso contro la Banca Popolare del Mezzogiorno che, in assenza di alcuna autorizzazione, aveva avviato nel novembre 2013, una campagna pubblicitaria denominata "Palermo al centro", affiggendo in città cartelloni riproducenti la fotografia del Teatro Massimo, al fine di promuovere le proprie agenzie presenti sul territorio.

Obiettivo della campagna pubblicitaria era quello di associare la prestigiosa immagine del Teatro all'istituto di credito. Il contenzioso, per parte della Fondazione Teatro Massimo, è stato patrocinato dall'avvocato Giuseppe Mazzarella. Il Tribunale ha anche riconosciuto il danno patrimoniale, quantificandolo in poco meno di cinquemila euro.

"L'aspetto più positivo di questa vicenda - dice Leoluca Orlando, sindaco e presidente della Fondazione Teatro Massimo - credo stia proprio nella sua origine: da simbolo negativo di abbandono e sciatteria amministrativa che era stato nel passato, il Teatro Massimo è sempre più simbolo positivo, non solo di Palermo e della sua rinascita culturale e sociale ma anche di impresa efficiente. Un simbolo non unico, ma certamente fra i più belli e importanti".

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