Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Einaudi e il pianoforte che rompe gli schemi

PALERMO. Il palcoscenico del Teatro Massimo di Palermo si prepara ad accogliere Ludovico Einaudi prima che la fitta serie di otto concerti al Teatro Dal Verme di Milano lo ancori al continente per settimane. Stasera e domani, il pianista – celebre nel mondo per le sue composizioni e le colonne sonore – porterà la propria musica in Sicilia con due concerti completamente diversi: oggi (si parte alle 20.30) sarà accompagnato dall’Orchestra del Teatro Massimo diretta da Carlo Tenan, mentre domani (sempre alle 20.30) suonerà unicamente il pianoforte, annunciando il programma direttamente al pubblico.

Einaudi, nato a Torino nel 1955, musicista curioso e aperto a nuovi incontri e sperimentazioni, incrocia le avanguardie musicali e i suoni primordiali alle melodie jazz, al rock e alla musica contemporanea, senza tralasciare particolari e inaspettate «incursioni» nell’elettronica, nella musica etnica e nel pop.

Non a caso, le sue composizioni sono diventate un esempio di musica «trasversale» e rappresentano un ponte tra le melodie classiche e l’ascolto più leggero previsto dalla musica popolare. Esempio ne è la sua partecipazione come unico artista di musica classica alla prima edizione dell’iTunes Festival, nel 2007, affiancato da artisti più smaccatamente rock come gli Oasis, i Placebo e i Franz Ferdinand. Einaudi, però, non è l’unico artista «trasversale» delle due serate: Carlo Tenan, direttore d’orchestra per il primo dei due concerti, ha ad esempio avviato la propria carriera collaborando in qualità d’assistente con Antonio Pappano, Mtislav Rostropovitsch e, nel 2002, con Lorin Maazel, quando è stato l’unico italiano tra i finalisti del primo concorso «Maazel/Vilar».

La sua attenzione trasversale alla musica lo ha portato a una lunga e proficua sintonia con Uri Caine e Paolo Fresu. Prima di essere conosciuto internazionalmente per Fly, la composizione che accompagna i primi minuti del film di culto francese Quasi amici – Intouchables, Einaudi cominciò a essere noto in tutto il mondo a fine anni Novanta, momento in cui si dedicò a un’indagine approfondita sulla canzone strumentale. Quel periodo segna anche il suo esordio nel cinema: alcuni dei suoi brani vennero scelti da Nanni Moretti per il film Aprile, e a questo seguirono collaborazioni proficue e premiate a Fuori dal mondo (Echo Klassik Preis) e Luce dei miei occhi (Italian Music Awards) di Giuseppe Piccioni, Zivago di Giacomo Campiotti (Gold World Medal al New York Film Festival), Sotto falso nome di Roberto Andò (miglior colonna sonora all’Avignon Film Festival), sino al più recente This is England dell’inglese Shane Meadows (Bafta 2008).

La prima parte del concerto, stasera, vedrà in programma la sua I giorni, suite per pianoforte e orchestra del 2002, «una composizione – racconta Einaudi – nata da un viaggio in Mali con un amico musicista, Toumani Diabate», in cui Einaudi ha ascoltato la melodia africana. La seconda parte del concerto partirà invece con un omaggio a Luciano Berio, di cui Einaudi è stato allievo. In programma anche le quattro versioni originali della Ritirata notturna di Madrid di Luigi Boccherini, sovrapposte e trascritte per orchestra, realizzate nel 1975 da Berio per un concerto dell’Orchestra del Teatro alla Scala. Infine, spazio nuovamente alle composizioni di Einaudi, con Wetlands per orchestra, Primavera per pianoforte e orchestra, e Divenire per pianoforte e orchestra.

Nel video l'intervista di Donatella Messina e Salvatore Militello

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia