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Maschera, identità, follia: in scena al Biondo di Palermo Enrico IV di Luigi Pirandello - Video

PALERMO. Carlo Cecchi è protagonista e regista di Enrico IV di Luigi Pirandello, che egli stesso ha adattato per la nuova produzione di Marche Teatro, in scena al Teatro Biondo di Palermo fino al 10 dicembre.

Al fianco di Cecchi sono Angelica Ippolito, Gigio Morra, Roberto Trifirò, Federico Brugnone, Davide Giordano, Dario Iubatti, Matteo Lai, Chiara Mancuso, Remo Stella. Le scene sono di Sergio Tramonti, i costumi di Nanà Cecchi e le luci di Camilla Piccioni.

Dopo i memorabili allestimenti de L’uomo, la bestia e la virtù e dei Sei personaggi in cerca d’autore, Cecchi torna a Pirandello nel 150esimo anniversario della nascita dell’autore con uno dei testi più «pirandelliani» del drammaturgo siciliano.

Enrico IV è una pietra miliare del teatro pirandelliano e della sua intera poetica.

L’opera porta in scena i grandi temi della maschera, dell’identità, della follia e del rapporto tra finzione e realtà, molto cari sia a Pirandello sia a Cecchi, che ha realizzato uno spettacolo meta-teatrale:

«Il teatro, il teatro nel teatro e il teatro 'del' teatro, sono il vero tema di questo spettacolo», dichiara il regista.

Enrico IV la vicenda di un nobile dei primi del Novecento, che da vent'anni vive chiuso in casa vestendo i panni dell’imperatore Enrico IV di Germania (vissuto nell’XI secolo), prima per vera pazzia, procurata da un traumatica caduta da cavallo, poi per simulazione ed infine per drammatica costrizione. L’amarezza vibrante di questa tragedia porta a un risultato di limpida bellezza, a una catarsi vera e propria. Forse in Enrico IV, più che in altre tragedie, il pirandellismo vince i suoi schemi e attinge a una tensione interiore davvero universale.

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