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I misteri della Camera delle Meraviglie ispirano un docufilm

PALERMO. C'è una Palermo tutta da scoprire, capace di svelare agli occhi del visitatore alcuni scorci di una città dal passato glorioso. Un viaggio nella Palermo che fu, che non necessità di una macchina del tempo, perché a volte basta scrostare un muro per scoprire che in una casa del centro storico, sotto uno strato spesso di intonaco, si cela una Camera... delle meraviglie. È ciò che è accaduto ai giornalisti Valeria Giarrusso e Giuseppe Cadili.

Una scoperta avvenuta quasi per caso quando il loro appartamento, in un palazzo in via Porta di Castro nel centro storico, ha mostrato una parte di sé che era rimasta celata per secoli: la Camera delle Meraviglie racchiude al suo interno alcune eleganti e sinuose scritte arabeggianti in oro e argento su fondo blu. Ma è tutta la casa ad essere una piacevole scoperta tra maioliche e i tetti decorati. Sulla storia della casa si sa ancora troppo poco.

L’appartamento, a metà dell’Ottocento, apparteneva a Stefano Sammartino, duca di Montalbo. Qualche anno dopo la camera venne coperta da una tempera di colore grigio scuro e da quel momento i decori sono scomparsi alla vista. Negli anni Venti del Novecento, la stanza ha subìto un’altra modifica cromatica: al grigio è stata sovrapposta una tempera di colore beige. Di proprietario in proprietario la stanza, così come tutta la casa, ha subìto ulteriori modifiche che ne hanno cambiato il volto.

Negli anni Cinquanta le stanze sono state ridipinte di bianco, l’ultima modifica cromatica a metà degli anni Novanta con una tempera celeste. Colore su colore, uno spesso strato ha coperto le bellezze di una stanza che riporta indietro nel tempo, nel segno indistinguibile delle dominazioni che hanno caratterizzato la storia dell'isola.

La scoperta di questo luogo ha permesso di conoscere una pagina sconosciuta della storia della città, tanto che questo luogo magico è diventato anche un docufilm realizzato grazie ai lavori di Bonn Sarjoun Karam, docente di arabo, e Sebastian Heine, specialista in lingue orientali, che hanno analizzato e decifrato i simboli e che hanno definito la stanza «unica nel suo genere».

E poi c'è la consulenza di Giuseppe Salerno, che ha effettuato un esame radiologico di una delle porte della Camera, e di Franco Fazzio che ha curato il restauro della stanza e che ha scoperto i quattro strati di colore che oscuravano le decorazioni sul fondo blu. Il video è diretto dal giovane regista Francesco Dinolfo. Al documentario hanno collaborato Salvatore Militello, Antonio Macaluso, Anna Ditta, Michele D’Alessio.

Le musiche sono di Giuseppe Mazzamuto. Il docufilm è stato presentato in anteprima ieri a palazzo Branciforte, presente anche il prefetto Antonella De Miro. «La Fondazione Sicilia ha promosso la proiezione del documentario su questo piccolo gioiello - spiega il presidente Raffaele Bonsignore -. Un tesoro in grado di testimoniare che Palermo è una città unica, per storia e cultura, in Europa». La Camera è diventato anche un libro: «La Camera delle Meraviglie – Codice Palermo» (edizioni Torri del Vento con le foto di Vincenzo Russo, Armando Rotoletti e Lorenzo Gatto). Da gennaio la stanza è stata aperta alle visite per far conoscere ai palermitani e ai visitatori uno dei gioielli della città.

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