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Salita della questura di Palermo intitolata a Manganelli: la cerimonia con il capo della polizia Gabrielli

PALERMO. Alla presenza del capo della polizia Franco Gabrielli, della vedova di Antonio Manganelli, Adriana Piancastelli, e del questore Renato Cortese è stata scoperta la targa con la quale è stata intitolata la salita davanti alla questura in piazza della Vittoria a Palermo all'ex questore di Palermo.

Alla cerimonia ha preso parte l'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice.

"Noi da qui vogliamo - ha detto Lorefice - celebrare la vita e lottare contro la cultura mafiosa e malavitosa, questa è la via che ci unisce per sconfiggere il male".

"Antonio Manganelli ha lasciato un senso di mancanza, di vuoto. Siamo stati ingiustamente puniti perché Antonio si è ammalato e gli ultimi tempi della sua vita, nonostante il suo attaccamento alla vita combatteva una battaglia più grande. Per me è sempre stato il senso di una incompiuta".

Lo ha detto il Capo della Polizia di Stato, Franco Gabrielli, nella Sala Mattarella di Palazzo dei Normanni, in occasione della cerimonia di intitolazione ad Antonio Manganelli di una parte di piazza Vittoria vicino la questura di Palermo.

"Avendolo conosciuto e apprezzato, immaginavo che rappresentasse il momento di svolta, nella nostra amministrazione - ha proseguito Gabrielli - Una rivoluzione che aveva già cominciato, ma che gli è stato preclusa per la malattia. Sono contento che il sindaco Leoluca Orlando abbia preso questa decisione di intitolare una piccola piazza a Manganelli perché Manganelli era molto affezionato alla città".

"Dire che nelle nostre città non ci sia un problema che attiene a fenomeni criminali sarebbe come non riconoscere la realtà delle cose. Noi riscontriamo da tempo - ha continuato Gabrielli - che, a fronte della sicurezza rilevata, quella statistica, che dà indici confortanti, c'è invece da parte dei cittadini una percezione di insicurezza sulla quale dobbiamo lavorare. Credo che nel nostro Paese passi significativi ne siano stati fatti. La stessa Palermo di oggi non è quella che ha conosciuto Antonio Manganelli. La battaglia è ancora significativa, ma credo che lo sforzo, l'abnegazione degli uomini e delle donne di polizia sia particolarmente significativa".

Immagini di Marco Gullà

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