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Abusi su paziente a Palermo, ginecologo non risponde al giudice

PALERMO. Si è avvalso della facoltà di non rispondere, nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip Maria Cristina Sala, il ginecologo palermitano di Villa Sofia Biagio Adile, da giovedì  ai domiciliari con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di una giovane tunisina di 28 anni.

L'interrogatorio era stato rinviato venerdì scorso perché non era agli atti, a disposizione di giudice e difese, il file video registrato dalla vittima durante la violenza e consegnato agli inquirenti.

La registrazione confermerebbe le accuse della donna che ha denunciato il medico a febbraio scorso. Gli avvocati di Adile, Antonino Agnello e Andrea Treppiedi, faranno ricorso al Tribunale del Riesame certi di poter dimostrare l’innocenza di Adile.

Dal telefonino della donna sono stati estratti due video. Il primo dura circa 6 minuti, l’altro circa 5 minuti. Tra i due file c’è una pausa di 7 minuti. Questo “vuoto” viene spiegato dalla donna, assistita dall’avvocato Michele Calantropo, dal fatto che si è accorta dell’interruzione della registrazione e ha premuto “rec” una seconda volta.

E’ nel secondo file, comunque, che sarebbe rimasto impresso il dialogo tra i due che sarebbe poi sfociato nella violenza sessuale. Secondo gli avvocati di Adile, anche in questo secondo video ci sarebbe un’interruzione.

In una precedente visita, la tunisina ha raccontato di essere stata palpeggiata dal medico che le avrebbe toccato il seno.

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