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Il colonnello Di Stasio: "Scaduto voleva riorganizzare le cosche a Bagheria"

Antonio Di Stasio

PALERMO. ''Nel contesto delle illustri scarcerazioni, dopo il ritorno in carcere di Giulio Caporrimo, ora è stato il turno di un altro reggente, Pino Scaduto, uscito lo scorso aprile. Entrambi sono emersi alle cronache giudiziarie per aver tentato, dopo il capo dei capi, Totò Riina, a ricostruire forme alternative di un'organizzazione di vertice di cosa nostra''.

Lo dice il colonnello Antonio Di Stasio, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo. ''In particolare, negli anni 2007-2008, Scaduto, insieme a Benedetto Capizzi - continua Di Stasio - era stato il promotore del progetto di ricostituzione della commissione provinciale di Palermo. Mentre Caporrimo aveva organizzato, nel 2011, l'incontro di 'Villa Pensabene' riunendo tutti i capi mandamento del capoluogo siciliano. Ancora una volta, è risultata premiante la sinergia tra la procura e i carabinieri e la solerzia degli organi giudicanti. Una ulteriore conferma che lo Stato c'è''.

Oltre al boss Pino Scaduto sono stati arrestati Giacinto Di Salvo, ex capo del mandamento mafioso di Bagheria dal 2011 fino al maggio 2013, quando venne arrestato nell'ambito dell'indagine denominata "Argo", Giovanni Trapani, boss di Ficarazzi che era stato arrestato nell'operazione Iron Men.

Colpiti dal provvedimento anche i vertici storici della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia, come Franco Lombardo, ritenuto a capo della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia tra il 2011 e l'ottobre 2012 e, per breve periodo, reggente del mandamento di Bagheria, e Michele Modica, a capo della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia fino al giugno 2014, quando venne arrestato nell'ambito dell'indagine "Reset".

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