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Opera Pia in crisi, tagli agli stipendi dei 43 lavoratori. Lorefice: nessuno perderà il posto

PALERMO. "Parlo come padre e non posso che fare di tutto affinchè nessuno perda il posto di lavoro".

Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, in merito alla situazione in cui versa l’Opera Pia "Cardinale Ernesto Ruffini".

"Grazie a Dio nella lingua italiana possiamo ancora coniugare termini come trasparenza e legalità - ha aggiunto Lorefice - e chiamando le cose per nome e per cognome ed è quello che stiamo facendo noi. Non nascondiamo nulla non per supponenza o per ostentazione ma perchè questa è la via del cuore umano e di uno che fa riferimento al Vangelo. I lavoratori dell’Ente sanno quanto mi stanno a cuore".

L'Opera Pia dispone di 43 dipendenti che ancora devono ricevere 11 mensilità.

Previsto un incontro, lunedì prossimo, con i lavoratori per chiedere di sottoscrivere la proposta dopo oltre otto mesi di trattative con le organizzazioni sindacali. Il cda propone 8 mensilità ai lavoratori per il 2017 e conta, tramite i prepensionamenti del prossimo anno, di recuperare le somme e ripristinare la situazione originaria. "Sicuramente ci sono delle responsabilità individuali che stiamo accertando - ha commentato il vicepresidente del cda Alfredo Sigillò - ma l’azzeramento dei fondi pubblici regionali destinati alle Ipab ha portato a questa situazione. Ricevevamo fondi anche per 1 milione di euro e adesso siamo a zero o al massimo a 100 mila euro con lo stesso numero di dipendenti".

Sulla situazione del patrimonio immobiliare e sulla loro vendita Sigillò ha sottolineato che essendo gli immobili "demaniali, è necessaria una procedura di privatizzazione con tempi lunghi e poi parliamo di immobili vetusti costruiti dal 1950 e 1960, bisogna anche capire il reale valore".

Immagini di Michele Sardo

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