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"Estorsione aggravata", Miccoli condannato a tre anni e sei mesi

PALERMO. Fabrizio Miccoli, ex capitano del Palermo, è stato condannato a tre anni e sei mesi dal gup di Palermo Walter Turturici. La procura aveva chiesto la condanna a quattro anni per estorsione aggravata dal metodo mafioso per l’ex calciatore che è difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e Giampiero Orsino.

Inizialmente, il sostituto procuratore Maurizio Bonaccorso, che ha coordinato le indagini, aveva chiesto l'archiviazione del fascicolo, ma il Gip Fernando Sestito aveva invece disposto l'imputazione coatta e da qui la richiesta di rinvio a giudizio per il calciatore pugliese, formulata lo scorso novembre. Secondo la Procura, l'ex bomber rosanero, tra il 2010 ed il 2011, avrebbe incaricato il suo amico Mauro Lauricella, il figlio del presunto mafioso della Kalsa, Antonino, detto "U Scintilluni", di recuperare 12 mila euro che sarebbero stati vantati da un suo amico per una vicenda legata alla gestione della discoteca "Paparazzi" di Isola delle Femmine.

Lauricella - sempre secondo l'accusa - si sarebbe dato da fare e avrebbe utilizzato metodi violenti per svolgere il suo compito, anche se poi sarebbero stati recuperati solo duemila euro. Una ricostruzione questa che, però, in primo grado non ha retto davanti al tribunale, che ha già processato, sempre per estorsione aggravata dal metodo mafioso, Lauricella e Gioacchino Amato: a fronte di una richiesta di condanna rispettivamente a 10 e a 12 anni di carcere, a metà luglio 2016, il collegio della seconda sezione, presieduto da Bruno Fasciana, aveva infatti assolto entrambi gli imputati dall'accusa e condannato a un anno (pena sospesa) il solo Lauricella per violenza privata aggravata dal metodo mafioso. Il processo d’appello non è ancora iniziato.

Miccoli ha sempre negato di essere a conoscenza delle parentele mafiose di Lauricella e ha detto, durante il processo al suo amico, di essersi disinteressato della vicenda. "Sono accuse che non esistono. Ma poi – aveva detto l’ex capitano del Palermo - che estorsione sarebbe? Prima dicono 12 mila euro, poi sette, poi due. Ma poi per me quelle cifre erano ridicole. Non ho fatto nulla”.

Per l’avvocato Castronovo: “Non ci sono dubbi sulla totale estraneità di Miccoli ai fatti contestati. Lo stato di diritto è leso. Siamo fiduciosi che in appello possa chiudersi questa pagina in antitesi rispetto alla figura di Fabrizio che si ricorda essere stato non solo un grande calciatore ma un uomo che per il Palermo e per la città ha fatto molto, e la città non se lo è dimenticato".

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