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Figlie bloccate in Bangladesh, da Palermo la battaglia della madre per riabbracciarle

PALERMO. Da oltre un mese, H. M. non vede le sue figlie, bloccate in Bangladesh senza passaporto. A prendere i loro documenti, mentre la famiglia era appena arrivata nel Paese asiatico, è stato il marito K. M., poi sparito nel nulla.

Adesso la donna, originaria del Bangladesh ma cittadina italiana come le figlie (entrambe nate a Palermo), è tornata in Italia si è rivolta alla procura, con l’assistenza dei suoi avvocati Gioacchino Arcuri e Roberta Ribaudo. Alle autorità italiane chiede di trovare il modo di far tornare in Italia le bambine che sono al momento dai nonni, ma non parlano la lingua del luogo, essendo sempre vissute in Italia.

Secondo il racconto della donna, il marito – da tempo violento con lei e con le bambine – si sarebbe dileguato il 6 agosto scorso mentre si trovavano all’aeroporto di Dacca. La famiglia, che da anni viveva a Palermo , a maggio si era trasferita a Londra.

Dalla capitale del Regno unito erano poi partiti, durante le vacanze estive, alla volta del Bangladesh. Mentre attendevano l’arrivo dei bagagli, l’uomo si è allontanato con una scusa e non ha più fatto ritorno, portando con sé anche i passaporti delle due bambine. Dopo varie ricerche e tante telefonate, la donna è riuscita a sapere che da Dacca il marito ha ripreso un volo per Palermo per poi tornare a Londra.

H.M. non sa come rintracciarlo perché l’uomo ha portato via anche il suo cellulare con tutti i numeri di telefono. “Mio marito – ha scritto nella denuncia la donna – da quando abitavamo a Palermo è sempre stato violento, aveva l’abitudine di chiudere porte e finestre picchiandomi e talvolta lo ha fatto anche con le bambine. Utilizzava anche un coltello per minacciare le figlie quando piangevano. Usciva da casa chiudendoci dentro. Io per paura non ho mai denunciato”.

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