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Il delitto dell'Arenella, la ventenne fermata: "Sono pentita ma avevo paura"

Alessandra Ballarò

PALERMO. “Ho avuto paura che i Bua ammazzassero me e le mie sorelle, ma soprattutto mio padre. Sono  le uniche persone che mi sono rimaste. Sono disperata e pentita, ma non si può tornare indietro. Questa tragedia mi ha distrutto”. Così Alessandra Ballarò ha spiegato al gip Maria Cristina Sala le ultime fasi della lite che ha portato all’omicidio di Leonardo Bua e al ferimento del fratello, colpito a un fianco che è ancora in Rianimazione in coma farmacologico.

A sparare, con una pistola non ancora ritrovata, sarebbe stata Ballarò, una ragazza di vent’anni che questa mattina ha spiegato, in lunghe dichiarazioni spontanee, cosa è accaduto sabato e nei mesi precedenti. Tra le due famiglie, infatti, i dissidi per questioni economiche hanno radici lontane. I Bua non avrebbero saldato il compromesso per la cessione dell’appartamento in piazzetta Caruso, nel quartiere Arenella, dove è avvenuto il delitto. Una storia che va avanti da anni. In tribunale è fallita la proposta di mediazione per la risoluzione del ventennale contenzioso per la cessione dell’immobile e adesso si procederà con la causa civile.

Alessandra Ballarò, assistita dall’avvocato Giuseppe Di Stefano, ha raccontato al gip e al pm Amelia Luise che già a febbraio scorso i Ballarò avevano trovato le ruote dell’auto tagliate e il parabrezza rotto. Qualche tempo dopo il fratello era stato picchiato e la famiglia aveva fatto una denuncia contro ignoti. Successivamente due colpi di pistola sarebbero stati sparati a maggio scorso contro l’abitazione della famiglia di piazzetta Caruso e da allora la tensione è salita fino a esplodere sabato scorso quando Alessandra Ballarò ha sparato. A riprenderla sono state le telecamere che la famiglia aveva deciso di istallare dopo le aggressioni.

Anche nel caso dei colpi di pistola contro la porta dell’abitazione, i Ballarò sporsero denuncia  contro ignoti, dato che non potevano essere certi della responsabilità di nessuno. Ma era chiaro che tutti sospettavano dei Bua. Poi sabato scorso l’ennesima lite. “Mio padre è stato preso a schiaffi – ha raccontato Alessandra Ballarò – e poi i Bua hanno preso degli attrezzi, tra cui un bastone, da una moto ape”. In quel momento la ragazza avrebbe deciso di agire. Il gip si è riservato sulla misura cautelare.

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