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Caso Ferdico, i legali chiedono la scarcerazione del "re dei detersivi"

PALERMO. Per gli avvocati dell’imprenditore Giuseppe Ferdico – Roberto Tricoli e Luigi Miceli Tagliavia – il fatto contestato al loro assistito non è penalmente rilevante e per questo motivo ne hanno chiesto la scarcerazione al Tribunale del Riesame. Ferdico, «re dei detersivi», è stato arrestato martedì scorso, insieme ad altre quattro persone tra cui un amministratore giudiziario, con l’ accusa di intestazione fittizia di beni.

Secondo i pm, continuava a gestire, grazie all’aiuto del socio occulto Francesco Montes e alla connivenza dell’amministratore giudiziario Luigi Miserendino, un centro commerciale e un supermercato a Carini, nonostante gli fossero stati confiscati. Contro l’imprenditore, sotto processo in appello per mafia e riciclaggio dopo un’assoluzione in primo grado, decine di intercettazioni che, secondo i magistrati, dimostrano che Ferdico aveva il totale controllo delle attività commerciali e ingeriva nella loro gestione occupandosi di tutto: dai fornitori, alle assunzioni.

Davanti al gip, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il commerciante ha sostenuto di avere avuto solo un ruolo di consulente vista la conoscenza che aveva delle attività. Di avere messo a disposizione di Montes, cioè, il suo know how avendo saputo che sia il centro commerciale che il supermercato non navigavano in buone acque e nella speranza che i beni, nel tempo, gli fossero restituiti. Per gli avvocati però Ferdico deve tornare libero in quanto manca l’aggravante mafiosa ed è incensurato.

Il Tribunale del Riesame si pronuncerà entro 15 giorni.

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