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Bagheria, dalla procura no alla revoca
dell'obbligo di firma per il sindaco

PALERMO. La Procura di Termini Imerese ha dato parere negativo alla richiesta di revoca della misura cautelare dell'obbligo di firma a carico del sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, indagato per violazione di segreto d'ufficio, abuso d'ufficio e falso ideologico, insieme ad altre 22 persone.

I legali del primo cittadino,  Vincenza Scardina e Antonio Di Lorenzo, hanno chiesto al gip la revoca del provvedimento al termine dell'interrogatorio di garanzia ritenendo che il loro assistito avesse chiarito la sua posizione. Il giudice non ha ancora deciso sull'istanza.

Parere negativo anche per le richieste di revoca presentate dai legali degli altri indagati. Sotto inchiesta sono finiti anche il vicesindaco, dipendenti e funzionari comunali, imprenditori e un vigile urbano.

L'interrogatorio del sindaco era durato circa due ore. Cinque è stato sentito dal gip Michele Guarnotta e ha risposto a tutte le domande.

A Cinque viene contestato dai pm, tra l'altro, l'avere fatto pressioni sull'ex commissario della città metropolitana, Manlio Munafò, anche lui indagato, perché il palazzetto sportivo di Bagheria fosse affidato in partnership al comune e all'associazione Nuova Aquila Palermo. Ha negato tutte le accuse.

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