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Bagheria, Cinque interrogato per 2 ore: risponde ai pm e respinge le accuse

PALERMO. È durato circa due ore l'interrogatorio del sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, indagato dai pm di Termini Imerese per violazione di segreto d'ufficio, falso e turbata libertà degli incanti. Cinque, a cui nei giorni scorsi è stato notificato l'obbligo di firma, è stato sentito dal gip Michele Guarnotta e ha risposto a tutte le domande.

Al termine dell'interrogatorio i suoi avvocati, Vincenza Scardina e Antonio Di Lorenzo, hanno chiesto la revoca della misura cautelare. A Cinque viene contestato dai pm, tra l'altro, l'avere fatto pressioni sull'ex commissario della città metropolitana, Manlio Munafò, anche lui indagato, perché il palazzetto sportivo di Bagheria fosse affidato in partnership al comune e all'associazione Nuova Aquila Palermo.

La procura ha parlato di accordo collusivo tra Cinque e il presidente della società Salvatore Rappa, pure lui indagato. Attraverso una corposa documentazione e anche annunciando la possibilità di produrre testimonianze, Cinque ha negato qualunque intenzione di gestire la struttura con Nuova Aquila Palermo, anzi ha dimostrato di avere più volte negli anni chiesto l'affidamento del palazzetto ai comuni con Bagheria capofila e non ai privati. Tanto da aver presentato la busta per la manifestazione di interesse fuori termine. E comunque nessun bando di gara è stato mai fatto, ha sostenuto.

"Sono stato io a spingere mio cognato ad autodenunciarsi per l'immobile abusivo. Quindi quando ho saputo che l'autodenuncia, poi rivelatasi falsa, era stata presentata, gliene ho parlato, certo che avesse seguito il mio consiglio. Non potevo immaginare che la firma sotto l'esposto non fosse sua".

Nega qualunque rivelazione del segreto d'ufficio il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, sentito dal gip di Termini Inerese dopo la notifica dell'obbligo di firma ricevuto la scorsa settimana nell'ambito di una inchiesta che riguarda anche il suo presunto interessamento per la casa abusiva del cognato. Cinque è indagato in concorso con l'ispettore di polizia municipale che aveva ricevuto l'autodenuncia. Il sindaco a cui si imputano anche pressioni sui vigili per far slittare la convocazione dei familiari da parte della polizia ha anche precisato che nessun ritardo ci fu.

"Dovevano essere convocate otto persone e serviva il tempo per riunirle tutte", ha spiegato. L'immobile abusivo, una palazzina con diversi appartamenti, comunque è stata dichiarata abusiva ed è stata, dopo l'ordine di demolizione del Comune, acquisita al patrimonio del Comune stesso. Resta da capire chi firmò l'autodenuncia per far scoppiare il caso.

"Ribadisco quel che dissi all'assessore, ci vuole proporzionalità. Non si può dare una multa di 20mila euro a chi ha costruito una verandina abusiva equiparandolo a chi edifica in zona vincolata", ha spiegato il sindaco dopo l'interrogatorio del gip, riferendosi alla sua conversazione con un assessore, intercettata nell'ambito dell'indagine che lo vede coinvolto con altre 22 persone. Cinque, commentando la multa che era stata irrogata a un suo familiare per un abusivismo, diceva al telefono che si trattata di una somma eccessiva. E bacchettava l ex collega di partito, Claudia Mannino, firmataria della norma che aumenta le sanzioni pecuniarie per gli abusivismi. "Il fenomeno va storicizzato e contestualizzato - spiega - e poi un politico deve comprendere i problemi reali. Non siamo più negli anni dei grossi abusi". "La Mannino dovrebbe occuparsi delle vicende che, mi dicono, riguardano alcuni suoi familiari", conclude.

"Abbiamo fornito un quadro più ampio della vicenda che si basa solo sulla denuncia di una dirigente, guarda caso sottoposta a procedimento disciplinare", ha detto Cinque dopo l'indagine su presunte irregolarità nell'affidamento del servizio di raccolta rifiuti alla società Tech. ''L'ipotesi di reato è comunque uscita fortemente ridimensionata dalla misura del gip che ha escluso il reato di turbativa d'asta. Da ottobre peraltro, finita l'emergenza, il servizio è gestito direttamente dal Comune".

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