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Regionali, liste piene e malumori
Ora c’è il nodo degli esclusi

Carmencita Mangano

PALERMO. Depositati i simboli, per i partiti scatta lo sprint finale per la chiusura delle liste prevista per il 5 ottobre. Da definire non solo le candidature ma anche gli eventuali «overbooking», cioè la destinazione di chi non trova posto nel proprio partito.

A Siracusa, ad esempio, il Pd ha scelto i cinque nomi che correranno in provincia. C'è l'assessore regionale alla Formazione, Bruno Marziano, il renziano Giovanni Cafeo, l'ex sindaco di Canicattini e vicepresidente Anci, Paolo Amenta, il vicesindaco di Portopalo, Rossella Micieli e l'ex assessore di Augusta, Milena Contento. Fuori il sindaco di Carlentini, Pippo Basso, e Gaetano Cutrufo presidente del Siracusa Calcio. «L'auspicio è che non si disperdano le forze e che convergano sulla candidatura di Micari» dice Marziano.

La questione non è di facile soluzione e finirà sul tavolo del segretario regionale Fausto Raciti. Il Pd intanto sta per risolvere la diatriba nata a Enna dalla candidatura dell’assessore Luisa Lantieri sostenuta da Mirello Crisafulli contro cui si è schierato il deputato uscente Mario Alloro.

Intanto Fabrizio Micari potrà contare sul sostegno di due liste fino all'ultimo incerte: una è Sinistra Siciliana, che proverà a strappare consensi alla sinistra di Claudio Fava, l'altra è Generazione next, formata da giovani e lanciata dallo stesso Micari.

A Palermo intanto Alternativa popolare chiude l'accordo con l'assessore al Lavoro, Carmencita Mangano, tornata in area moderata dopo averne discusso col coordinatore Dore Misuraca. È il secondo colpo incassato dagli alfaniani dopo quello di Mario Adelfio Latteri sempre a Palermo, dopo il passaggio di diversi deputati nel centrodestra.

La Mangano era stata indicata in giunta dai Centristi ma era rimasta come tecnico quando i moderati sono usciti dal governo. Anche il presidente Rosario Crocetta aveva provato a convincerla a correre col Megafono ma alla fine la scelta è ricaduta su Ap che la candida come capolista a Palermo. «È il giusto riconoscimento al mio lavoro» dice la Mangano.

Tra l'altro gli alfaniani proporranno la Mangano assieme a Vincenzo Vinciullo nel listino del presidente Micari, ancora comunque tutto da decifrare. Listino ancora da definire anche nel centrodestra dove la presentazione del figlio di Francantonio Genovese, Luigi, che correrà per Forza Italia a Messina, ha generato qualche malumore tra i più intransigenti a destra.

«Ma non rientra tra i criteri di incandidabilità, lui non ha nulla che non va» dicono dalla coalizione. Correrà con Popolari e autonomisti, in quota Lagalla, Antonello Calia, presidente regionale dell'associazione Agenti professionisti, che si era candidato al Consiglio comunale di Palermo.

L'Udc ha invece ufficializzato l’adesione di Salvatore Di Carlo, di Campofelice di Roccella, esperto del settore della formazione professionale. Ieri, intanto, Nino Germanà ha ufficializzato la candidatura in Forza Italia. All’evento era presente il senatore Renato Schifani che ha rilanciato: «Dalla vittoria del centrodestra in Sicilia ripartirà assieme al futuro governo regionale anche il progetto del ponte sullo Stretto di Messina. Dobbiamo ripartire da questo progetto e vincendo a Roma e in Sicilia realizzeremo quest’opera».

 

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