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Sospiro di sollievo, poi nuova crisi per il siciliano aggredito in Laos

PALERMO. La speranza è durata poche ore, poi la nuova ricaduta. Perché in mattinata Gianluca Di Gioia, il turista originario di Caltavuturo ferito in Laos, era uscito dal coma, tanto che anche i medici erano stati fiduciosi sulle sue condizioni per oltre sei ore.

Poi, una forte crisi respiratoria e la situazione è precipitata nuovamente. «Gianluca ha aperto gli occhi - aveva detto in mattinata il fratello Salvatore -. Si trova ancora intubato ma è uscito dal coma. Ci ha fatto il regalo di svegliarsi. È vigile e ha gli occhi aperti, non sappiamo ancora se a livello cognitivo è tutto a posto. Quando sono entrato nella stanza gli ho chiesto “Gianluca andiamo a casa?”. E lui con gli occhi aperti mi ha fatto cenno con la testa. Non so però se ha compreso la mia domanda, e ancora comunque intubato con l'ausilio di ossigeno. I medici dicono che è migliorato. Adesso aspettiamo di sapere a quando è possibile il rientro in Italia».

Queste sono state le parole del fratello prima che alle 14 (ora italiana di ieri) le condizioni di Gianluca ricadessero in seguito una forte crisi respiratoria. È scattato subito l'allarme ed i medici dopo averlo stabilizzato lo hanno ricollegato alle macchine per la ventilazione assistita. Fortunatamente, non è in coma.

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