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Omicidio del Capo, caccia al killer: controlli anche al Villaggio Santa Rosalia

PALERMO. Controlli questa mattina dei carabinieri nella zona del Villaggio Santa Rosalia a Palermo. In via Vincenzo Barone, dove vive Calogero Tommaso Lo Presti, arrestato sabato scorso per l'omicidio di un pregiudicato, ucciso al mercato del Capo di Palermo, i militari hanno concentrato le ricerche del complice del killer.

Pare che proprio Lo Presti in quella zona sia stato più volte visto con un familiare, che potrebbe essere il ricercato, a bordo della Smart usata per la fuga dopo il delitto. I due insieme ad un gruppo di altri giovani organizzavano furti di auto nella zona dell'Università e di Corso Calatafimi.

Sul fronte delle indagini, come è emerso ieri, pare che tutto sia nato da una lite in un pub della Vucciria tra componenti delle famiglie Lo Presti e Cusimano, probabilmente il padre del presunto assassino e il fratello della vittima. Una lite che nessuno ha denunciato ma che, evidentemente, è rimasta così impressa da scatenare un omicidio in pieno giorno.

Sono stati celebrati questa mattina i funerali di Andrea Cusimano. In tantissimi si sono ritrovati nella zona del mercato per l'ultimo saluto. La cerimonia si è tenuta nella Chiesa di San Gregorio Papa, in piazza Porta Carini, a pochi passi dal luogo del delitto.

Alla fine della celebrazione il feretro è passato attraverso le bancarelle del Capo e si è fermato davanti a quella del giovane dove c'era la scritta "Al mio caro fratello". Tensione con i giornalisti presenti, allontanati dal corteo funebre.

"Esprimo solidarietà ad Igor Petyx che è stato insultato e minacciato mentre svolgeva il suo lavoro. Si è trattato di un atto molto grave, una minaccia alla libertà di stampa". Lo ha detto il vice-presidente nazionale dell'Unci, Leone Zingales, commentando l'aggressione subita da giornalisti e fotografi durante il funerale del fruttivendolo ucciso al Capo sabato scorso. "Ancora una volta - ha detto il presidente dell'Unci Sicilia, Andrea Tuttoilmondo - assistiamo a inaccettabili gesti di violenza contro giornalisti e fotografi impegnati nel documentare un fatto di cronaca. Ai colleghi coinvolti rivolgo a none dell'Unci Sicilia piena solidarietà".

L'Ordine dei giornalisti di Sicilia esprime solidarietà ai ''colleghi che oggi, mentre seguivano per lavoro i funerali di Andrea Cusimano, ucciso una settimana fa al Capo, sono stati insultati, spintonati e invitati ad andare via''. "Scene come queste - dice una nota dell'Odg - purtroppo, sono ricorrenti in una città come Palermo, ma i cronisti, i fotografi e gli operatori televisivi presenti, nonostante le difficili condizioni ambientali, hanno comunque realizzato i propri servizi, dimostrando che l'informazione professionale non può essere fermata da metodi spicci e violenti, che richiamano sistemi mafiosi".

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