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Sculture di sale a Petralia Soprana, gli autori: la nostra arte per l'integrazione

PETRALIA SOPRANA (PALERMO). Nove artisti si cimentano, con gli attrezzi del mestiere, attorno a blocchi di salgemma: lavorano da alcuni giorni nei giardini e nelle sale di villa Sgadari a Petralia Soprana, nel cuore delle Madonie.

Domenica 27 presenteranno le loro opere nel giorno conclusivo della Biennale internazionale di scultura di salgemma: una manifestazione che da quattro edizioni ha scelto come centro di produzione e di esposizione la miniera di sale dell’Italkali a Raffo, nella Madonie.

A promuovere l’arte del sale sono i giovani dell’associazione SottoSale collegati ormai da anni con l’associazione Arte e memoria del territorio di Milano. La manifestazione è curata quest’anno dalla storica dell’arte Alba Romano Pace che ha scelto il tema dell’integrazione con il sale e l’arte come strumento di conoscenza tra culture.

Anche gli artisti esprimono culture artistiche differenti. Cinque sono siciliani: Giuseppe Agnello, Domenico Pellegrino, Giacomo Rizzo, Nicola Busacca. Un altro, Michele Soddu, vive a Milano. Gli altri tre sono il camerunense Patrick Tatcheda, il francese Philippe Berson e il messicano Juan Esperanza. Le loro opere saranno esposte in un salone di villa Sgadari per la mostra «Il sale dell’integrazione».

Le installazioni saranno poi portate nella miniera dell’Italkali che ha destinato un proprio spazio al Macss, museo di arte contemporanea di sculture di salgemma.

Un’altra mostra evoca la caverna di Platone metafora dell’integrazione con opere di Gaetano Costa, Domenico Pellegrino, Kali Jones e Maurizio Ruggiano. Alla biennale farà da cornice un programma di spettacoli, rappresentazioni, performance di dance, un concerto, mostre fotografiche.

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