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"Droga e contatti con Cosa nostra", sequestro da due milioni a Palermo

PALERMO. I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Palermo, in esecuzione di provvedimenti emessi dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, hanno sequestrato beni per 2 milioni di euro, riconducibili a Calogero Rizzuto, 65 anni e al suo nucleo familiare.

Le indagini eseguite nei confronti di Rizzuto, arrestato dalle fiamme gialle a gennaio del 2017, sulla base di un provvedimento della Dda di Catanzaro, hanno rivelato il suo ruolo di spicco in un'organizzazione che trafficava in droga e i suoi contatti privilegiati con esponenti palermitani di "Cosa Nostra".

Nel 2005 Rizzuto era stato arrestato per i suoi traffici illeciti insieme ad altre persone tra cui Mario Adelfio 60 anni ritenuto dagli investigatori vicino alla famiglia mafiosa di Palermo-Villagrazia. A seguito delle indagini patrimoniali è emerso come Rizzuto avesse investito i proventi illeciti del traffico di droga in attività commerciali a Roma e a Rho, in provincia di Milano, e le avesse fittiziamente intestate ai propri familiari.

Sono state sequestrate aziende, di rapporti finanziari e immobili quali una villa di ampie dimensioni con piscina e arredi di lusso, una ditta individuale di barbiere a Roma ed un ristorante nella provincia di Milano. Gli accertamenti patrimoniali, svolti dal Gico con il coordinamento della Procura di Palermo, hanno fatto emergere la consistente sproporzione del valore dei beni posseduti rispetto ai redditi dichiarati negli anni dall'indagato e dal suo nucleo familiare e permesso quindi di fondare su tale sbilancio il provvedimento di sequestro.

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