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Sala delle Lapidi, Totò Orlando rieletto presidente tra strappi e riavvicinamenti - Video

PALERMO. Il Consiglio Comunale di Palermo si è insediato ieri pomeriggio. A sala delle Lapidi non sono mancate le polemiche tra opposizione e maggioranza per la rielezione di Salvatore Orlando (Mov139) come presidente: Orlando è stato eletto con 28 voti su 40.

Sulla candidatura di Barbara Evola (poi ritirata da Sinistra Comune) Giusto Catania ha sottolineato che si trattava di una "proposta importante, una figura istituzionale che avrebbe rappresentato questa istituzione nel migliore dei modi possibile", spiega l'ex assessore alla Mobilità che aggiunge: "Abbiamo constatato che non c'è stata una convergenza dentro la maggioranza e abbiamo ritenuto non politicamente corretto in questa fase rompere la maggioranza a primo voto".

Fabrizio Ferrandelli ha "spaccato" l'opposizione votando per Orlando. "Abbiamo registrato come questa maggioranza sia naufragata - spiega - e come questa città sia ancora ostaggio delle dinamiche interne alle poltrone e alle forze politiche dei singoli consiglieri. Abbiamo deciso di dire la nostra influendo già da opposizione costruttiva, consentendo al Consiglio di insediarsi senza perdere ulteriore tempo".

Sul criterio dei numeri utilizzati per l'elezione di Totò Orlando si è espressa Marianna Caronia. "Era l'unico che poteva essere considerato - dice -. Però non nascondo che condivido poco questa impostazione da parte dell'opposizione. Ho preso le mie distanze".

Tre consiglieri di maggioranza, Mimmo Russo, Giulio Cusumano e Fabrizio Ferrara, dopo aver dichiarato di non accettare imposizioni dall'alto, sono usciti dall'aula al momento del voto. "Siamo usciti perché non condividiamo la scelta di Totò Orlando presidente - ha detto Cusumano -. Per cui abbiamo preferito non rallentare le operazioni. Noi sapevamo già tutto e i numeri erano schiaccianti. Abbiamo dato un segnale politiche che non ha nulla a che vedere con la maggioranza. Per noi il criterio adottato non è stato equo e allora lo abbiamo dichiarato a voce alta, penso che siano scelta che vadano apprezzate".

Il M5s ha votato scheda bianca perché "noi non entriamo in certe logiche di maggioranza - spiega Igor Gelarda -. Noi faremo un opposizione vera, forte e intelligente per cinque anni".

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