Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Con le richieste delle parti civili parte il processo Fragalà

L'avvocato Enzo Fragalà

PALERMO. La moglie, i figli e la sorella dell'avvocato Enzo Fragalà, il Consiglio nazionale forense, il Consiglio dell'ordine degli avvocati Palermo, la Camera penale di Palermo e l'associazione Caponnetto hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo, che si è aperto questa mattina davanti alla seconda sezione della corte d'assise di Palermo, a sei persone accusate dell'omicidio del penalista palermitano, ucciso a bastonate nel febbraio 2010 a pochi passi dal suo studio legale.

Gli imputati sono il capomafia Francesco Arcuri e i mafiosi Antonino Siragusa, Salvatore Ingrassia, Antonino Abbate, Paolo Cocco e Francesco Castronovo. L'avvocato di Castronovo, Debora Speciale, e l'avvocato di Abate, Giovanni Castronovo, hanno chiesto la nullità del decreto che ha disposto il giudizio immediato per l'assenza nel fascicolo di alcune intercettazioni. Questo, secondo i legali, non avrebbe permesso alle difese di fare una scelta compiuta sul rito del processo. Sulla richiesta la corte si pronuncerà nella prossima udienza fissata per il 21 luglio.

Il collegio ha, invece, respinto l'istanza di Siragusa, che non ha lo status di pentito ma ha fatto ai pm alcune dichiarazioni sul delitto, che chiedeva di non essere inquadrato dalle telecamere del sito protetto in cui si trova. La Procura si è opposta all'istanza e l'imputato ha rinunciato a seguire l'udienza. Secondo i pm Fragalà sarebbe stato ucciso perché avrebbe indotto alcuni suoi assistiti a collaborare con gli investigatori, una linea che Cosa nostra non avrebbe gradito. Gli assassini avrebbero avuto l'incarico di dargli una lezione che doveva servire a tutta la categoria forense. Ma l'aggressione fu tanto violenta e brutale che il penalista perse la vita.

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia