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Finti matrimoni per far arrivare africani a Palermo: in 6 a giudizio

PALERMO. Sei persone, cittadini eritrei e ghanesi, sono state rinviate a giudizio dal gup Patrizia Ferro per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e falso.

Il processo comincerà a ottobre davanti alla corte d'assise di Palermo. Secondo l'accusa, l'organizzazione criminale per fare arrivare in Italia i migranti, non usava solo i viaggi con i barconi, ma inscenava finti matrimoni per ottenere i ricongiungimenti familiari. Il tutto in cambio di soldi.

Nel corso dell'indagine, partita dalle rivelazioni del primo pentito appartenuto a un'associazione criminale del genere, Wehabrebi Atta, sono stati sequestrati circa 800 mila euro. I finti matrimoni venivano inscenati grazie alla complicità di cittadini extracomunitari compiacenti, alcuni già in Italia con regolare permesso di soggiorno, e permettevano ai trafficanti di uomini di fare arrivare i migranti dal centro Africa fino al Nord Europa.

Il covo dell'organizzazione era una profumeria di Roma che si trova nei pressi della stazione Termini. È qui, secondo gli inquirenti della Dda di Palermo, che scorreva il flusso di denaro per gli sbarchi. Altre 14 persone hanno scelto il rito abbreviato e la prossima udienza sarà l'11 luglio.

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